Scoperta chat WhatsApp dove si inneggiava a lotta armata e all'apologia di regimi totalitari

Alcuni dei partecipanti al gruppo parlavano di voler andare a combattere in Donbas e inneggiavano al compimento di atti di guerra in Ucraina Orientale. Continuano le indagini sul ''mondo social e sempre connesso'' dei minori, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Firenze e condotte dal Nucleo Investigativo di Siena

 SIENA
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L’indagine prende sempre l’impulso dall’attività investigativa condotta da questo Nucleo nell’ambito dell’inchiesta denominata “The Shoah Party”, risalente all’anno 2019, coordinata dal Procuratore Capo della Procura Presso il Tribunale dei minorenni di Firenze, Dott. Antonio Sangermano e nel cui ambito vennero denunciate 25 persone, delle quali 20 minorenni.

Così, dopo il gruppo “Utistici”, l’analisi del materiale informatico all’epoca sequestrato, ha anche consentito di far emergere delle chat, riferite ad un gruppo WhatsApp denominato “gruppo politica”, connotate da derive ideologico-politiche nelle quali la violenza e l’uso della forza sono considerate strumentali e funzionali all’affermazione di tali ideologie. Nella fattispecie la chat “gruppo politica”, attiva dall’agosto 2018 sino al maggio 2019, ha visto censite al suo interno 96 persone, prevalentemente minorenni le quali, sebbene di idee politiche con accenti estremistici anche diametralmente opposte, erano accomunate dall’antisemitismo, dalla discriminazione sessuale e dall’odio razziale. Tutto ciò, ritenendo l’uso della forza e della violenza uno strumento necessario per l’affermazione del pensiero politico. Lotta armata, anche con richiami espliciti alle Brigate Rosse. Non mancano poi, l’apologia di regimi totalitari e sanguinari.

Oggetto di particolare attenzione sotto il profilo investigativo, anche al fine di comprenderne la reale portata, le figure di alcuni utenti inseriti in tale gruppo, che hanno più volte espresso la volontà di andare a combattere in Donbas, inneggiando al separatismo filo-russo ed al compimento di atti di guerra in Ucraina Orientale. Alcuni di essi, hanno per altro evidenziato una buona conoscenza delle armi e dei materiali in uso agli eserciti, specialmente a quello Russo, cui hanno unito lo studio del russo. In tale contesto vi è stata condivisione di materiale multimediale del tipo “Best Gore”, ovvero filmati concernenti esecuzioni capitali, torture smembramenti di corpi umani realizzati in teatri di guerra, realizzati ad opera di terroristi appartenenti alla nota organizzazione stragista “Isis”. In tal senso, tuttavia, le evidenze raccolte nelle indagini dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siena coordinati dal Procuratore Dott. Antonio Sangermano, hanno permesso di escludere che tali soggetti abbiano messo in atto tali propositi, ed evitato comunque che ciò potesse verificarsi.

A tal proposito si consideri che negli ultimi anni diversi cittadini italiani sono andati a combattere in Donbas, spesso grazie ad una complessa rete volta a reclutare combattenti in Europa. Complessivamente sono denunciati 5 minorenni, ritenuti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro dei delitti p. e p. dagli artt. 270 (associazioni sovversive) e 414 (istigazione a delinquere)”.

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Pubblicato il 19 giugno 2021

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