Scoprire la Val d'Elsa? In bicicletta è possibile

Pedalando su selciati corroborati da piante spontanee, la Val d'Elsa si offre a chi la scopre in tutta la sua bellezza in ogni periodo e stagione dell'anno. Perché qui, c'è sempre un vento malinconico che spazzola chiome e vigneti rendendo l'atmosfera unica. I paesaggi sembrano uscire dalla tavolozza di pittori dalle mani fatate. E così, la Natura nella sua bellezza immane si intreccia a campanili e tetti fortificati come le mura che circondano i paesini. Che per la maggior parte vengono chiamati terre murate

 
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Per goderne a pieno il mezzo di trasporto migliore che si può adoperare è la bici. E così, zaino, meglio se un bel Mix & Match in spalla carico di stupore e curiosità, che si può entrare in una terra che sembra disegnata con scalpello e fatica dalla Natura. La val d'Elsa deve il suo nome femminile e romantico al fiume che l'attraversa e che le dona sfaccettature irriverenti e maestose. La valle – una delle più rappresentative della Toscana -  perché include comuni molto famosi come Poggibonsi e San Gimignano – è un aggrovigliato concentrato di bellezza.

Qui la storia si è divertita a segnare il suo passaggio e le diverse aree che la compongono inglobano le caratteristiche distintive dell’identità toscana ovvero l’arte, il buon cibo, il paesaggio e le dimore contadine che rendono unico il territorio.

Pedalando su selciati corroborati da piante spontanee, la Val d'Elsa si offre a chi la scopre in tutta la sua bellezza in ogni periodo e stagione dell'anno. Perché qui, c'è sempre un vento malinconico che spazzola chiome e vigneti rendendo l'atmosfera unica. I paesaggi sembrano uscire dalla tavolozza di pittori dalle mani fatate. E così, la Natura nella sua bellezza immane si intreccia a campanili e tetti fortificati come le mura che circondano i paesini. Che per la maggior parte vengono chiamati terre murate. Perché ognuno dei Comuni della Val d'Elsa è munita di castelli o fortificazioni. Basta pensare a San Gimignano e alle sue 14 torri, o al Cassero di Poggibonsi che resta uno dei migliori esempi di strutture fortificate dell'intera Toscana.

Passeggiando in sella a una bici è possibile non solo gustare le bellezze architettoniche che resero sicura le terre toscane ma anche inalare i profumi che rendono un unicum queste terre. Tra questi odori c'è da sempre lo zafferano arrivato qui seguendo leggende mitologiche diversificate. Si narra che Croco amò la ninfa Smilace contro la volontà degli dei dell'Olimpo che lo trasformarono nel fiore dal cuore giallo. Un'altra storia racconta che Croco fu ucciso involontariamente da Mercurio che pentendosi amaramente, fece colorare con il sangue dell'amico morto gli stigmi della pianta. C'è poi anche la vernaccia, uva dai colori dorati che rendono scintillanti le valle in cui affondano le loro radici. La vernaccia dona succhi prelibati che si annoverano tra le migliori produzioni vinicole toscane.

La Val d’Elsa è non solo rifugio del sapore ma anche scrigno di bellezza artistica perché percorrerla vuol dire compiere un suggestivo viaggio del bello e delle percezioni che vanno dall'età medioevale al periodo contemporaneo.

Qui è possibile ammirare le opere di Arnolfo di Cambio, tra i maggiori artisti toscani dei Tredicesimo secolo che con le sue opere scultoree e pittoriche ha reso grande questa valle.

Oggi è senza dubbio San Gimignano a essere il fulcro artistico della valle grazie alle sue svariate istallazioni di artisti contemporanei. Nella cappella di santa Fina per esempio, ci sono opere del Rinascimento toscano realizzata da Giuliano e Benedetto da Maiano.

La Val d'Elsa con le sue bellezze naturali e artistica si pone come monito per una civiltà che intende continuare a evolversi senza dimenticare la bellezza. Civiltà che intende continuare a evolversi senza dimenticare la bellezza.

Pubblicato il 27 febbraio 2017

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