Servizi educativi per l'infanzia nell'Empolese-Valdelsa, dalla Regione arriva mezzo milione di euro

Tanti i luoghi studiati per i cittadini più piccoli dell'Empolese-Valdelsa, 47 in tutto negli 11 Comuni dell'Unione, con 1330 bambini frequentanti

 
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Tanti i luoghi studiati per i cittadini più piccoli dell'Empolese-Valdelsa, 47 in tutto negli 11 Comuni dell'Unione, con 1330 bambini frequentanti.

Parliamo di Nidi d'infanzia, degli Spazio-Gioco, servizi educativi rivolti ai bambini dai 3 ai 36 mesi dove le educatrici professionali si prendono cura dei piccolissimi in modo competente e accompagnano la loro crescita tra scoperta, socializzazione e gioco.
E con l'accoglienza del bambino in questi servizi i genitori non solo trovano un luogo al quale affidare i loro figli, per un positivo percorso di sviluppo, ma anche cura e attenzione per loro stessi con le loro domande, preoccupazioni, dubbi. I compiti delle educatrici sono quindi complessi e difficili, le loro competenze molteplici e sostenute e aggiornate da una formazione continua e da un coordinamento pedagogico, previste dalla normativa in materia, che contribuiscono alla qualità dei servizi. Il coordinamento è assicurato dal Tavolo Infanzia della Conferenza Zonale dell'Unione.

Un impegno enorme sia per chi lavora all'interno dei servizi che per i Comuni, nella maggior parte dei casi gestori di tali servizi per la prima infanzia. Anche se la grossa fetta delle risorse sono comunali - le rette coprono solo in minima parte i costi - la Regione Toscana sostiene la qualità dei servizi e incentiva la frequenza attraverso finanziamenti specifici. Da anni le risorse del Progetto educativo zonale Infanzia (PEZ) fanno sì che tutte le educatrici possano partecipare alla formazione in servizio. Il risultato dei percorsi formativi è stato presentato nel recente convegno intitolato "Dialoghi", organizzato dal Centro Studi 'Bruno Ciari', che ha avuto luogo con circa 400 partecipanti il 15 ottobre a Empoli.

Inoltre la Regione Toscana contribuisce anche ai costi della gestione ordinaria: ogni Comune della nostra zona sta usufruendo delle risorse messe a disposizione dal Piano Operativo Nazionale del Fondo Sociale Europeo (POR-FSE) che sostiene economicamente sia i servizi pubblici e, là dove nell'autunno erano presenti liste d'attesa nei servizi educativi pubblici, impegna i Comuni a convenzionarsi con nidi d'infanzia accreditati per l'acquisto di "posti bambino". Le risorse per l'anno educativo 2016/2017 ammontano, per tutto il territorio dell'Unione dei Comuni dell'Empolese Valdelsa a 495.615,31 Euro, risorse determinate in base alla popolazione residente 0-3 anni.

Ecco i finanziamenti suddivisi per Comune in euro:

Comune di Capraia e Limite 26.361,35
Comune di Castelfiorentino 55.019,75
Comune di Cerreto Guidi 35.987,07
Comune di Certaldo 42.987,60
Comune di Empoli 130.822,32
Comune di Fucecchio 67.270,67
Comune di Gambassi Terme 11.157,09
Comune di Montaione 10.282,02
Comune di Montelupo Fiorentino 41.565,62
Comune di Montespertoli 36.424,61
Comune di Vinci 37.737,21.

Gli uffici per i servizi educativi segnalano, rispetto alla situazione in autunno, nuove liste d'attesa e solo pochi posti liberi, per lo più si trovano ancora nei nidi privati accreditati. Segno che anche nel corso di un anno educativo le esigenze delle famiglie cambiano e la richiesta di soluzioni flessibili sta aumentando. In molti Comuni si raccolgono le domande anche oltre la scadenza del periodo d'iscrizione (di solito nel mese di aprile), che poi formano una graduatoria di riserva. Consiglio da dare a tutte le famiglie è informarsi presso gli uffici servizi educativi del proprio Comune e comunque fare la domanda d'iscrizione nei termini.
La presenza del coordinatore pedagogico, assicurata da tutti i comuni della zona Empolese-Valdelsa, rappresenta una speciale garanzia di qualità dei servizi educativi questa figura è inoltre impegnata nella cura del gruppo di lavoro educativo, per sostenere e arricchire la competenza professionale degli educatori con particolare riferimento ai bambini portatori di particolari bisogni educativi e alle famiglie portatrici di una diversa competenza di cura ed educativa nei confronti dei figli piccoli. 

Pubblicato il 23 dicembre 2016

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