Siena, dimesso l'autista della Tiemme aggredito la settimana scorsa a Monteriggioni
La parlamentare del Pd, Susanna Cenni ha depositato un’interpellanza, indirizzata al Ministro dell’Interno, Marco Minniti per chiedere di far luce sulla triste vicenda, per ricostruire le ragioni per cui il giovane ivoriano, arrivato in Italia nella primavera del 2014, nonostante gli episodi di violenza, di cui si era già reso protagonista, l’arresto e la revoca dell’accoglienza, fosse a piede libero o comunque non rimpatriato, ma addirittura aveva viaggiato anche verso altri Paesi europei. Nel testo si chiede al Governo di verificare le procedure per l’arresto e per l’espulsione in presenza di reati e comportamenti violenti sul territorio nazionale
«Alessandro, il nostro autista, che sabato è stato aggredito a Santa Colomba, mentre era alla guida del "pollicino" è stato dimesso dall'ospedale ed è tornato a casa con la sua splendida famiglia. Ha scampato un serio pericolo». Lo scrive su Facebook il Presidente di Tiemme Spa Massimo Roncucci, che aggiunge: «L'azienda gli starà vicino, non lo lascerà solo e lo sosterra in tutte le forme possibili per tornare alla vita "normale". Alessandro è forte e detetminato e siamo sicuri che ce la farà. Grazie a tutti quelli che gli sono stati vicini».
Una notizia che non può che rallegrare, perché, come qualcuno aveva scritto nei giorni scorsi, siamo stati accoltellati tutti su quel bus urbano. Intanto alla gip Roberta Malavasi è stato affidato ieri l'incarico per la perizia psichiatrica al ragazzo ivoriano che ha compiuto l'aggressione e che adesso è indagato per tentato omicidio. Pare che in precedenza avesse già avuto gravi problemi di salute e che fosse stato anche ricoverato in Salute mentale.
La parlamentare del Pd, Susanna Cenni ha depositato un’interpellanza, indirizzata al Ministro dell’Interno, Marco Minniti per chiedere di far luce sulla triste vicenda, per ricostruire le ragioni per cui il giovane ivoriano, arrivato in Italia nella primavera del 2014, nonostante gli episodi di violenza, di cui si era già reso protagonista, l’arresto e la revoca dell’accoglienza, fosse a piede libero o comunque non rimpatriato, ma addirittura aveva viaggiato anche verso altri Paesi europei. Nel testo si chiede al Governo di verificare le procedure per l’arresto e per l’espulsione in presenza di reati e comportamenti violenti sul territorio nazionale e soprattutto di assumere iniziative a tutela della sicurezza dei lavoratori dei trasporti.
«La notizia dell’aggressione – spiega Susanna Cenni – ha suscitato tante emozioni e determinato una situazione di allarme all’interno di una comunità come quella senese, dove sindaci, autorità locali e associazioni, gestiscono da anni e al meglio i cittadini stranieri richiedenti asilo. In questi anni il modello di ‘accoglienza diffusa’ in Toscana ha ben funzionato, non ha creato problemi di convivenza e ha garantito una più facile integrazione. È chiaro che episodi di violenza come quello di cui si è reso protagonista il giovane ivoriano prima a Poggibonsi e dopo a Santa Colomba, vanno condannati anche perché rischiano di compromettere questi importanti risultati e minare un clima positivo di rispetto e integrazione. La vicenda va affrontata rigettando la demagogia e cercando di individuare forme, sistemi e procedure capaci di garantire protezione, accoglienza ma anche, qualora si renda necessario, l’eventuale certo rimpatrio. La migrazione è un fenomeno strutturale, con il quale dovremo fare i conti per decenni, che va governato e non trattato come emergenza temporanea, ma mettendo in campo, come già si sta facendo grazie al concorso di amministratori e associazioni, politiche di ampio respiro che hanno come obiettivo la coesione sociale e la creazione di relazioni tra persone accolte e comunità accoglienti. Ciò che è accaduto non può e non deve minare tutto questo».
Nella foto la postazione del conducente insanguinata, dopo l'accaduto
Claudia Bianchi
Pubblicato il 4 agosto 2017