Siena e provincia tornano zona arancione, Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore restano in zona arancione
La decisione nella tarda serata di ieri sera. Entrerà in vigore dalla mezzanotte di domenica 7 marzo. Per le scuole, alcuni comuni come Siena in dad, altri in presenza
Il presidente Eugenio Giani, dopo aver ponderato i dati con i sindaci delle zone interessate, ha preso la decisione di far uscire Siena e provincia dalla zona rossa dopo una settimana.
Mentre l’Empolese Valdelsa, che era rimasta in bilico a causa del numero dei contagi tra rosso e arancione, resta zona arancione.
Così riporta il sindaco Luigi de Mossi di Siena su Facebook:
"Terminata adesso la lunga riunione dei sindaci della provincia di Siena con il presidente della regione Eugenio Giani. È stato deciso all'unanimità che Siena e provincia torneranno in zona arancione dalla mezzanotte di domenica 7 marzo.
Visti però i numeri alti di contagi in alcuni comuni come il nostro, le lezioni in presenza in questi comuni saranno sospese per ogni scuola di ordine e grado sino al 13 marzo compreso".
Ieri sera in tarda serata anche il sindaco David Bussagli di Poggibonsi, via social fa sapere:
"Abbiamo da poco terminato una lunga riunione con il Presidente della Regione Toscana e l'assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini.
Da lunedì prossimo (compreso) la Provincia di Siena sarà allineata al resto della Regione. Saremo zona arancio.
Le scuole della nostra città (essendo Poggibonsi sotto i 250 casi su 100.000) saranno aperte secondo le modalità previste nell'ultimo Dpcm per le zone arancio".
Il sindaco Alessandro Donati di Colle di Val d'Elsa su Facebook: "Da lunedì saranno in vigore le regole della zona arancione anche per tutte le attività commerciali e di servizio alla persona. Unica differenziazione è stata riservata alle scuole che in diversi casi hanno visto provvedimenti di chiusura totale o parziale in funzione dell’entità o della qualità (presenza di varianti) del contagio.
In conseguenza di questi dati si mantengono aperti: il Nido, le Scuole dell’Infanzia (Materne), le scuole primarie (Elementari) e le Scuole secondarie di primo grado (Medie). Per le scuole secondarie di secondo grado (Licei e Scuole superiori), data la notevole presenza di studenti provenienti da fuori comune e da aree dove il contagio è nettamente superiore al nostro, le lezioni rimangono sospese per almeno una settimana con applicazione della DAD".
Da San Gimignano, sempre via social, il sindaco Andrea Marrucci scrive: "Alla fine di una lunga riunione, sentita anche la Giunta Comunale, ho condiviso la dolorosa scelta della chiusura delle scuole di ogni ordine e grado sul nostro territorio a partire da lunedì 8 marzo per una settimana. Domani mattina pertanto, con ordinanza del Presidente della Giunta Regionale, sarà disposta la chiusura delle scuole sulla base del dato rilevato.
Come sapete, tra l’altro, abbiamo già un intero plesso scolastico con le attività sospese a causa del covid, quello di Ulignano, a cui oggi si sono aggiunti una intera sezione della scuola dell’Infanzia del capoluogo e una ventina di alunni che usufruiscono della linea A dello scuolabus.
Inoltre a questo quadro si aggiunge la vicenda della vicina Certaldo. Alla luce di questi dati sono tornato a chiedere con più forza la possibilità di attivare la campagna di screening regionale "Territori Sicuri", richiesta che la Regione analizzerà di nuovo nei prossimi giorni".
Giani ieri sera su Facebook: "Qualche comune ha numeri più alti, quasi al limite del "rosso" - spiegano i sindaci - ma questo non giustifica un cambiamento di fascia anche perché la nostra è un'area omogenea che vede città e paesi interconnessi, con una mobilità delle persone legata alle attività produttive e alle scuole. Per questo motivo avrebbe avuto poco senso mettere un singolo comune o due in zona rossa lasciando tutti gli altri in arancione".
Sempre nella stessa riunione è stato deciso di mantenere tutte le scuole, di ogni ordine e grado, aperte secondo le disposizioni del DPCM. L'unica eccezione è rappresentata dal Comune di Certaldo dove il sindaco Giacomo Cucini, a causa del crescente tasso di contagio registrato all'interno di alcuni istituti, ha provveduto alla chiusura con una propria ordinanza e che è stata confermata dalla Regione Toscana. Le altre decisioni prese durante il confronto tra sindaci e presidente di Regione riguardano il rafforzamento dei controlli sul territorio e la situazione degli ospedali. Il Presidente Giani si è impegnato a richiedere alle singole prefetture uno sforzo ulteriore affinché le forze dell'ordine presidino in maniera ancora più intensa piazze e strade per evitare pericolosi assembramenti. Un altro impegno preso dalla Regione, con il coinvolgimento dell'Asl Toscana Centro, è quello di alleggerire la pressione sull'ospedale San Giuseppe di Empoli, indirizzando una parte dei pazienti della zona verso i nosocomi dell'area fiorentina. La prossima settimana ci sarà un nuovo incontro per valutare i dati e assumere le decisioni conseguenti".
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Pubblicato il 6 marzo 2021