''Sinistra per Colle'' attacca Canocchi: «Uno così il sindaco non lo dovrebbe proprio fare»

"Sinistra per Colle": «Canocchi allude, lascia intendere, dice e non dice, mai però porta in fondo un confronto con gli interlocutori assumendosi le responsabilità di ciò che afferma. Insomma, per il modo di esprimersi e comunicare lo possiamo definire ambiguo, ma pensiamo a come ha raggirato i colligiani con la storia del "default" (come lo definiva lui in campagna elettorale, riempiendocisi la bocca). Volgarizzando il termine ''improntitudine'', ha una faccia su cui, come suol dirsi, ''ci rimbalzano i ferri da stiro''»

 
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"Sinistra per Colle", la lista che riunisce Sel e Rifondazione Comunista a Colle di Val d'Elsa, attacca il sindaco colligiano Paolo Canocchi con una dura nota che pubblichiamo di seguito. 

«Paolo Canocchi, chi è costui? La risposta è apparentemente facile: il sindaco, ma se si scavasse un momento di più, la cosa apparirebbe un po' più complicata di così. Può un sindaco, ad esempio, parlare a vanvera? No, non potrebbe, altrimenti non sarebbe degno del ruolo rivestito. Naturalmente, come tutti cittadini, anche il sindaco può avere le sue opinioni, giuste o sbagliate, può come tutti cadere in contraddizione fino al punto di negarlo, ma non può dire una cosa per un'altra, per poi nascondersi dietro il silenzio o addirittura negare, come fanno i bambini colti in flagrante.

L'improntitudine (mancanza di rispetto ndr) di questa persona avrebbe dell'incredibile, se non fosse debitamente documentata. Alcuni giorni fa, sul bollettino settimanale del Comune, è apparsa la notizia della presentazione alla Regione  del master plan per "l'agio" e vi si dichiarava che il tutto è avvenuto "[...]dopo un lavoro di concertazione con cittadini e associazioni di categoria durato diversi mesi": gli incontri sono stati fatti, erano obbligatori per i regolamenti regionali, ma di concertato non c'è stato nulla. L'evidenza solare si ha nel proclamare la concertazione (quindi sempre valida) e nel negare sia al Comitato "No altra scuola alla Porta Nuova" che a tutti i cittadini la possibilità di discutere e confrontarsi, ricorrendo addirittura al totale disprezzo nemmeno rispondendo con un educato: "Sì, abbiamo ricevuto la vostra richiesta, regolarmente protocollata, ma non riteniamo di incontrarvi".

Qualche giorno fa (il 19 gennaio), abbiamo chiesto al Canocchi di alcune sue affermazioni fatte al Consiglio del 30 Dicembre scorso a proposito di alcune presunte dichiarazioni esternate da un funzionario del Comune circa lavori elettorali compiuti dalla precedente Amministrazione: "Allora Canocchi, che si fa? Si danno queste spiegazioni? Meglio chiedere scusa?".

Abbiamo la sensazione che Canocchi non farà nè l'una nè l'altra cosa: perchè lui è così, allude, lascia intendere, dice e non dice, mai però porta in fondo un confronto con gli interlocutori assumendosi le responsabilità di ciò che afferma. Insomma, per il modo di esprimersi e comunicare lo possiamo definire ambiguo, ma pensiamo a come ha raggirato i colligiani con la storia del "default" (come lo definiva lui in campagna elettorale, riempiendocisi la bocca). Volgarizzando il termine ''improntitudine'', ha una faccia su cui, come suol dirsi, ''ci rimbalzano i ferri da stiro''. 

Resta il fatto che uno così il sindaco non lo dovrebbe proprio fare! E cosa dire a coloro che pensano che con lui si può dialogare? A voi l'onere della prova».

Pubblicato il 9 febbraio 2016

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