Smascherata e sanzionata parrucchiera completamente sconosciuta al fisco

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siena sta effettuando senza soluzione di continuità controlli in tutta la provincia

 PROVINCIA DI SIENA
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Peculiare attenzione è stata rivolta a tutti quei fenomeni di esercizio abusivo di attività e professioni, che, in totale disprezzo alle misure restrittive attuate di recente nei confronti delle attività commerciali, spesso lavorano in condizioni igienico sanitarie inadeguate, in un’ottica di mercato palesemente anticoncorrenziale e spregiudicata nei confronti dell’economia sana del Paese, costituita, di contro, da tutti coloro che nella piena osservanza delle prescrizioni governative e nell’assoluto rispetto della tutela della salute della collettività sono stati costretti a rallentare se non a sospendere la propria produttività.

Le attività della cura della persona, i parrucchieri e gli estetisti sarebbero tra quelli più in difficoltà in tale frangente storico e per cui la riapertura sembrerebbe più lontana.

In tale contesto, a ridosso del ponte del 1° maggio, una pattuglia delle fiamme gialle, operante nel comune di Montepulciano, ha individuato e sanzionato una parrucchiera, sconosciuta al Fisco, la quale, a bordo del proprio autoveicolo, era di rientro dall’abitazione di una cliente ove, poco prima, aveva effettuato un taglio di capelli in maniera completamente abusiva.

Nello specifico i finanzieri, in collaborazione con la locale Polizia Municipale, hanno seguito la donna ed a prestazione avvenuta, all’uscita di casa del cliente l’hanno fermata. La donna, alla domanda dei finanziari sulla motivazione della sua presenza in loco, dapprima cercava di addurre giustificazioni poco credibili, ma di fronte agli elementi già in possesso dei finanzieri, piuttosto che incorrere nel reato di dichiarazioni false, in ultimo collaborava, ammettendo di aver appena eseguito un taglio di capelli.

La stessa trasportava al seguito un phone, delle spazzole e vari prodotti per la tinta dei capelli, tutti elementi, che, unitamente all’ammissione, consentivano di appurare prontamente ed in maniera sicura la realtà delle circostanze. Si procedeva dunque a contestare la prevista violazione del D.L. 25 marzo 2020 n.19 che prevede l’irrogazione di una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro, a cui seguirà la segnalazione al Comune e all’Agenzia delle Entrate per regolarizzare la posizione lavorativa anche sotto il profilo fiscale ed amministrativo.

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Pubblicato il 4 maggio 2020

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