Studenti del Don Bosco in aiuto delle popolazioni terremotate

«Durante la settimana dal 9 al 16 luglio, i ragazzi – commenta la professoressa Cortecci - grazie all’aiuto e al sostegno di Cesvol e dell’associazione “Per il sentiero del silenzio” sono stati impegnati, nell’ambito del percorso dell’alternanza scuola-lavoro, in attività socialmente utili, che si prospettano fondamentali per la loro formazione e crescita culturale e umana». L’impegno degli studenti si è concentrato prevalentemente nel campo del sociale

 
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Dai banchi di scuola all’aiuto alle persone terremotate dell’Italia centrale. Un gruppo di studenti delle classi III CP , IV CP e V CL del Liceo “San Giovanni Bosco” di Colle di Val d’Elsa, accompagnati dalla professoressa Serena Cortecci, sono andati a Frascaro, piccola frazione del Comune di Norcia

«Durante la settimana dal 9 al 16 luglio, i ragazzi – commenta la professoressa Cortecci - grazie all’aiuto e al sostegno di Cesvol e dell’associazione “Per il sentiero del silenzio” sono stati impegnati, nell’ambito del percorso dell’alternanza scuola-lavoro, in attività socialmente utili, che si prospettano fondamentali per la loro formazione e crescita culturale e umana». 

L’impegno degli studenti si è concentrato prevalentemente nel campo del sociale. «Le attività che sono state svolte, di forte impatto sociale e solidaristico, - continua Cortecci - sono state rivolte sia verso gli anziani che verso i bambini. I ragazzi hanno partecipato a percorsi di animazione in centri estivi allestiti per i bambini del territorio da realtà associative locali e presso il container collettivo di Frascaro». 

Importante quanto fatto per portare verso la normalità, e quindi la tranquillità, i paesi colpiti dal sisma. «L’obiettivo è stato quello di interagire con le persone del luogo che hanno vissuto il trauma del terremoto e che in questo momento sono in attesa di nuovi sviluppi». Ecco che «la speranza dei ragazzi – conclude la professoressa Cortecci - è che la loro presenza possa essere di sostegno a queste popolazioni e di poter riportare la loro testimonianza nei propri territori affinché si mantenga alta l’attenzione su questi temi e si continui a sostenere da lontano o da vicino la fase della ricostruzione, che ancora pare lontana».

Pubblicato il 19 luglio 2017

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