Sulla Francigena per combattere la violenza sulle donne: l'avventura di Martina e Kira

In questi giorni le due sono passate dalla Val d'Elsa, da Gambassi Terme, San Gimignano, Monteriggioni e ieri hanno fatto tappa a Siena. Martina ha 29 anni e una grande passione, lo sport, che è anche diventato il suo lavoro. Si è laureata, infatti, in Scienze Motorie all’Università di Urbino ed è diventata insegnante di Educazione Fisica nonché istruttrice FIDAL e Personal Trainer

 TOSCANA
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Si chiama “La Forza è Donna" l'iniziativa per dire no alla violenza sulle donne, promossa dal centro antiviolenza me.dea di Alessandria, che, attraverso il cammino lungo la Via Francigena, si concluderà a Roma. Martina Pastorino e la sua cagnolina Kira sono le vere protagoniste di quest'avventura, cominciata il 7 luglio a Piacenza.

In questi giorni le due sono passate dalla Val d'Elsa, da Gambassi Terme, San Gimignano, Monteriggioni e ieri hanno fatto tappa a Siena. Martina ha 29 anni e una grande passione, lo sport, che è anche diventato il suo lavoro. Si è laureata, infatti, in Scienze Motorie all’Università di Urbino ed è diventata insegnante di Educazione Fisica nonché istruttrice FIDAL e Personal Trainer. 

Con questo viaggio Martina intende dimostrare che una donna può e deve sentirsi sicura di poter affrontare un viaggio in solitaria e porterà un messaggio forte contro la violenza sulle donne in tutti i territori che attraverserà. “Con i miei passi mi piacerebbe creare un filo rosso sul territorio nazionale - dice Martina Pastorino - e promuovere così azioni di prevenzione e sensibilizzazione sul tema. Visiterò alcuni Centri Antiviolenza e porterò alle donne di D.i.Re, Rete Nazionale dei Centri Antiviolenza, i messaggi di forza e speranza raccolti in queste settimane”.

Il viaggio di Martina e Kira durerà quasi un mese, con 28 tappe per un totale di circa 680 km.

 

 

 

Per sostenere il progetto è stata lanciata una raccolta fondi, tramite la piattaforma di crowdfunding EPPELA. Le risorse raccolte, al netto delle spese vive, saranno impiegate per le attività del Centro Antiviolenza me.dea e in particolare la Casa Rifugio che me.dea ha aperto nel 2015 e che accoglie donne che fuggono da situazioni di violenza, spesso insieme ai loro figli.

Pubblicato il 24 luglio 2019

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