Tagli dei finanziamenti per il contributo affitti. Cgil, Cisl e Uil: «Si ripercuotono su tante famiglie in difficoltà»
Nel 2015 la Regione ha erogato risorse per oltre 8 milioni di euro ai Comuni, 2 dei quali provenienti dal bilancio regionale e 6 da quello statale, nel 2016 lo stanziamento ammonta soltanto a 4,5 milioni, tutti tratti dall'esiguo bilancio regionale, in quanto il fondo affitti del Governo è stato completamente azzerato. Ecco quindi spiegato il taglio consistente dei trasferimenti ai nostri Comuni, da un minimo del 50% come a Chiusi e Castelnuovo Berardenga ad oltre il 70% come a Monteroni d'Arbia
Negli incontri avvenuti sino ad oggi con i Comuni della provincia di Siena, in occasione della concertazione sul bilancio 2016, tutti gli Amministratori hanno sollevato legittime preoccupazioni a fronte della notevole riduzione del finanziamento proveniente dalla Regione Toscana destinato al contributo affitti.
Infatti risulta che se nel 2015 la Regione ha erogato risorse per oltre 8 milioni di euro ai Comuni, 2 dei quali provenienti dal bilancio regionale e 6 da quello statale, nel 2016 lo stanziamento ammonta soltanto a 4,5 milioni, tutti tratti dall'esiguo bilancio regionale, in quanto il fondo affitti del Governo è stato completamente azzerato. Ecco quindi spiegato il taglio consistente dei trasferimenti ai nostri Comuni, da un minimo del 50% come a Chiusi e Castelnuovo Berardenga ad oltre il 70% come a Monteroni d'Arbia.
«Questa situazione non è tollerabile - dichiarano uniti Cgil, Cisl e Uil in una nota stampa -: si tagliano stanziamenti che sono rivolti a mitigare situazioni di bisogno di tante famiglie in difficoltà. La spesa per la casa è quella che incide di più sui bilanci familiari e negli ultimi anni nella nostra provincia decine di famiglie hanno perduto la loro abitazione in affitto a causa di morosità incolpevoli sfociate in sfratti esecutivi.
«Un Paese moderno - continuano - deve essere in grado di garantire il più elementare dei diritti di cittadinanza, quello ad avere una casa. Per fare ciò occorre portare avanti una nuova politica per l'accesso alla casa superando la condizione di precarietà in cui si trova l'edilizia pubblica. Gli investimenti nella costruzione di abitazioni destinate alle residenze popolari possono essere uno strumento importante per rilanciare la crescita e generare occupazione. Il Governo intervenga per un più razionale uso delle risorse anziché operare anche qui la politica dei tagli indiscriminati!».
«Anche la Regione Toscana - si legge nella nota - deve fare la sua parte ed affrontare il tema della governance del sistema dell’edilizia popolare, che vede la presenza di 11 aziende di gestione su 10 province con una spesa della struttura politica che supera il milione e mezzo di euro all'anno. Se si avesse una sola agenzia a livello regionale questi soldi potrebbero essere utilizzati per interventi di manutenzione sui tanti appartamenti che hanno bisogno di adeguamenti e migliorie».
«"Cambiare è possibile perché cambiare è necessario" - concludono i sindacati -, ma non con scelte politiche che vogliono intervenire sul “vecchio” solo attraverso tagli delle spese lasciando inalterato tutto il resto. Invitiamo i Sindaci, i Consigli comunali e le forze politiche locali a fare proprio questo appello e a chiedere al Governo il ripristino dello stanziamento al fondo affitti».
Pubblicato il 14 aprile 2016