Tignano Festival premia i costruttori di pace e cultura ambientale Moni Ovadia e Stefano Liberti

Il presidente del Comitato culturale Tignano Paolo Gianni e il sindaco David Baroncelli consegneranno il Premio Incontro tra i Popoli a Moni Ovadia e il Premio per l'Ambiente al giornalista Stefano Liberti

 BARBERINO TAVARNELLE
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Andrà a due grandi protagonisti della cultura di pace e delle tematiche ambientali l’artista, Moni Ovadia e il giornalista Stefano Liberti, il doppio riconoscimento che il Festival di Tignano assegnerà nei prossimi appuntamenti della trentatreesima edizione della rassegna che fa dell’incontro tra i Popoli e del rispetto per l’ambiente le proprie bandiere, in programma giovedì 14 e venerdì 15 luglio alle ore 21.30.

Dopo averlo già conferito nelle ultime edizioni ad Alganesh Fessaha, Valentino Giacomin e Thomas Torelli il presidente del Comitato Culturale Paolo Gianni e il sindaco David Baroncelli omaggeranno Moni Ovadia e il suo impegno culturale, sociale e civile con la consegna del Premio Incontro tra i Popoli, giovedì 14 luglio alle ore 21.30.

Moni Ovadia è uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura e artisti della scena italiana. Attore, cantante, musicista, scrittore. “La scelta di conferire il premio a Moni Ovadia - dichiarano il presidente del Comitato culturale Tignano Paolo Gianni e il sindaco David Baroncelli - è legata al valore del suo importante percorso artistico di calibro internazionale, teso a promuovere i valori dell'unione, della pace, dell'inclusività, del dialogo attraverso la musica, nel momento in cui dobbiamo fare i conti con gli effetti devastanti del conflitto in Europa”. L'incontro, aperto alle domande e al coinvolgimento del pubblico, sarà moderato da Gloria Germani e Tiziana Vigni.

Venerdì 15 luglio alle ore 21.30 sarà il turno del giornalista Stefano Liberti la cui attività letteraria e divulgativa sulle questioni della sostenibilità ambientale sarà riconosciuta con la consegna del Premio per l'Ambiente ad opera di Paolo Gianni e del sindaco Baroncelli. Nelle ultime edizioni il premio è stato assegnato a Mauro Corona, a Franco Berrino, a Serge Latouche e a Stefano Mancuso. L'incontro è a ingresso libero e sarà moderato da Elisa Poggiali.

Nel libro "Terra bruciata" (Rizzoli, 2020) lo scrittore indaga sui cambiamenti climatici e i loro effetti sul territorio italiano, dall'arco alpino alla Pianura padana, passando per Venezia e la Sicilia che sperimenta nuove coltivazioni tropicali. Un reportage in presa diretta che lancia un allarme e rivolge un appello all'azione.

Stefano Liberti è giornalista, documentarista e regista, pubblica regolarmente inchieste e reportage su media nazionali e internazionali (Internazionale, l’Espresso, Le Monde diplomatique, Al Ja- zeera, El Pais semanal). Tra le sue opere: I signori del cibo; ll grande carrello; Terra bruciata. Come la crisi ambientale sta cambiando l’Italia e la nostra vita. Il suo ultimo film Soyalism è stato selezionato e premiato in festival di tutto il mondo.

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Pubblicato il 14 luglio 2022

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