Truffa online: compra un collare per il cane da caccia ma non le viene mai recapitato
Con un semplice bonifico di soli 350 euro diretto su una carta postepay dell’inserzionista, sarebbe stato possibile ottenere l’invio dell’oggetto desiderato. Spedito il denaro, alla donna è sorto un dubbio: l’affare le era sembrato troppo conveniente e, navigando sulla rete, aveva trovato un blog nel quale ben sette persone, residenti in varie parti d’Italia, lamentavano di essere state truffate da un’inserzione analoga
Un'imprenditrice senese, cacciatrice provetta, ha acquistato in rete un collare gps per accertarsi di non smarrire i propri cani durante le intense battute di caccia, fra dirupi e fitte boscaglie. Con un semplice bonifico di soli 350 euro diretto su una carta postepay dell’inserzionista, sarebbe stato possibile ottenere l’invio dell’oggetto desiderato. Spedito il denaro, alla donna è sorto un dubbio: l’affare le era sembrato troppo conveniente e, navigando sulla rete, aveva trovato un blog nel quale ben sette persone, residenti in varie parti d’Italia, lamentavano di essere state truffate da un’inserzione analoga.
Tutti sostenevano di aver ricevuto via posta col classico “pacco”, non il costoso marchingegno ma una bottiglia di vino dozzinale che non erano neppure riusciti a bere. All’arrivo della spedizione la donna ha aperto il pacco in presenza del postino e ha chiamato i Carabinieri di Radicondoli, ai quali ha affidato anche il proprio testimone oculare. Il palmare/collare GPS non era mai giunto, come non potevano dimostrare le precedenti vittime, e la donna ha proceduto pertanto a una denuncia/querela per truffa.
I Carabinieri hanno quindi intrapreso le indagini e sono riusciti a individuare, con la collaborazione dell’amministrazione delle Poste, il titolare della carta alla quale erano stati indirizzati i soldi e la persona a cui era intestata l’utenza telefonica mobile, indicata sul sito per eventuali contatti telefonici. Si tratta di due amici venticinquenni senza precedenti specifici che si erano inventati il business, contando sull’ingenuità di tanti e sulla possibilità ragionevole di poter comunque sostenere che i prodotti promessi fossero stati recapitati con tanto di liberatoria di spedizione dei pacchi. I Carabinieri di Radicondoli sono anche riusciti a bloccare il contenuto della carta magnetica, per cui è verosimile che presto la donna possa recuperare i 350 euro che le erano stati sottratti.
Pubblicato il 14 novembre 2018