Tutto pronto per Calambur - La disfida dei rioni: edizione all'insegna dell'inclusività

Cucini: «La sfida dei rioni era quella di tenere insieme il divertimento, la cultura e la partecipazione di tutto il territorio ed è un progetto del quale siamo orgogliosi»

 CERTALDO
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Domenica 15 settembre a Certaldo si svolgerà la quinta edizione di “Calambur - la disfida dei Rioni”.

Dal 1999, anno ufficiale della sua nascita, Elitropia, con il corteo storico prima (nato nel 1997 su stimolo dell’amministrazione comunale) e con la cena medievale poi, si è prefissa l’obiettivo di ravvivare l’interesse dei certaldesi per il proprio paese tramite la rievocazione storica legata a Boccaccio e al Decameron, al quale le scene del corteo erano ispirate. Poi dal 2015, anno della suddivisione di tutto l’abitato certaldese in sei rioni finalizzati al Calambur, l’esperienza di partecipazione popolare ha cambiato marcia: i rioni sono diventati non solo l’anima dell’evento  di settembre, che richiede alcune settimane di allenamento e preparazione, ma punti di aggregazione che durante l’anno organizzano vari eventi ricreativi e culturali. Oggi, nel 2019, il cencio, realizzato finora da diversi artisti locali, approda ad una pittura collettiva e sociale, in perfetta sintonia con l’anima dei rioni e del Calambur.

Stefania, Antonio, Margherita, Leandro, sono i nomi dei quattro giovani con disabilità che frequentano il “Il papiro” (centro diurno della AUSL Toscana Centro) che hanno dipinto il cencio, coadiuvati per i decori meno impegnativi da altri undici ragazze e ragazzi con disabilità. Il cencio è stato realizzato grazie alla Misericordia di Certaldo che lo ha inserito nel Progetto di Servizio Civile Nazionale “Siamo in uscita”, un progetto attivato grazie al supporto di Associazione genitori giovani disabili e col patrocinio del Comune di Certaldo, che vede i volontari del progetto impegnati per un a guidare i giovani disabili in varie attività nel loro tempo libero. Qui la pittura del cencio ha trovato casa negli ultimi due mesi. Il cencio, ideato dall’artista certaldese Filippo Capperucci, è dipinto dai giovani con disabilità coadiuvati dai volontari del servizio civile, sotto la guida esperta di Federica Bettarini, giovane artista locale. Il drappo presenta, su fondo oro, un originale skyline di Certaldo dove si mescolano i profili architettonici di Certaldo Alto, tra cui spicca Palazzo Pretorio, con gli altrettanto riconoscibili elementi caratteristici di piazza Boccaccio, con la statua del novelliere, il Municipio, la propositura. Una parte alta che si incontra con, dal basso, una piazza festante di persone (dipinte dai ragazzi appoggiando le proprie mani intrise di colore sul telo) radunate intorno ad un albero della cuccagna con tanti cuori pendenti (che rievoca i giochi del Calambur) all’interno dei quali si trovano gli stemmi dei rioni. Ai piedi dell’albero, un libro con su i versi di Boccaccio: “Vessillo d’amor ogni cuor dai rami strappati”. Al termine del drappo, come gioielli, tanti pendagli a forma di cuore. Oltre a quelli presenti qui, altrettanti ne sono stati realizzati e confezionati singolarmente, per essere regalati a tutti e 36 i bambini che si affronteranno domenica 15 nella prova a loro riservata, il “Gioco dell’acquaiolo”.  

Domenica 15 settembre quindi, il corteo dei 6 rioni - composti da 21 adulti e 6 bambini ciascuno - contornato dai 115 figuranti in abito medievale dell’Associazione Elitropia, accompagnato dagli sbandieratori del Palio di Fucecchio e sorvegliato dai nove giudici di gara,  sfilerà a partire dal Borgo alto alle ore 15, per giungere intorno alle ore 16 nella parte bassa del paese, Piazza Boccaccio, dove avverrà la disfida. Coreografie realizzate anche con il coinvolgimento delle scuole di danza locali si alterneranno tra un gioco e l’altro. Un grande gioco orchestrato dal regista Riccardo Diana insieme alla costumista Marina Sciarelli, la scenografa Maria Toesca, la coreografa Camilla Diana. 

Questi i rioni: I’Mulino (abbinato per sorteggio all’arcano maggiore de Il Giudizio), Le Fonti (L’Eremita), L’Alberone (il Diavolo), Il Vicario (La Temperanza), I Cipressi (Il Folle), La Canonica (Glio Innamorati). Per aggiudicarsi il cencio, tutti e sei i rioni dovranno disputare 4 giochi con le squadre degli adulti - denominati "Il cuore delle dame", "I cavalieri della sabbia", "Il gioco del carro", "Il gioco dei pani" - ed un gioco riservato ai bambini, il “gioco dell’acquaiolo” (o dell’imbuto). Una disfida fatta di giochi di ingegno, velocità, collaborazione e superamento di ostacoli, che più che ad un “palio” somiglia ai vecchi “Giochi senza frontiere” per la originalità ed il divertimento, rivisti naturalmente in chiave medievale e locale (nel “Gioco del carro”, una volta costruito, si devono trasportare a corsa cipolle da una parte all’altra della piazza perdendone il meno possibile).

«Con i 20 anni di Elitropia ed i 5 di Calambur tagliamo un traguardo importante - ha detto Grazia Palmieri, Presidente ’Associazione Culturale Elitropia - e siamo felici di aver accolto l’idea di questo cencio. Ogni anno abbiamo avuto artisti di valore, che ringraziamo, ma stavolta abbiamo scelto e premiato non solo l’opera ma il progetto che c’era dietro. Siamo orgogliosi come rioni e cittadini, e questo avviene nell’anno in cui entriamo nelle rievocazioni storiche della Regione Toscana».

«Ho contribuito anche io alla nascita di Elitropia e posso dire che anche il Calambur è già oggi tradizione - ha detto il direttore artistico, Riccardo Diana - sono orgoglioso di vedere l’obiettivo raggiunto: qui non ci sono solo di agonismo e di sano orgoglio rionale, ma un’intera comunità che gioca e riscopre il valore delle regole e della sfida leale; un modo sano di crescere e stare insieme».

«Siamo felici di questo risultato e ringraziamo le istituzioni ed associazioni che collaborano con noi - ha detto il Governatore della Misericordia di Certaldo, Salvatore Palazzo, che ha descritto anche nel dettaglio la composizione del cencio - con il progetto di Servizio Civile Nazionale, abbiamo lanciato una sfida nel promuovere una maggiore autonomia di questi giovani. Ogni settimana li vediamo crescere e divertirsi tra escursioni, domeniche allo stadio, attività manuali di cucina, corsi ed altro ancora. La pittura del cencio è stata un meraviglioso esercizio di autonomia e creatività».

«Il Calambur è la manifestazione che simboleggia l’anima dei rioni, un lavoro che dura tutto l’anno - ha detto l’assessore alla cultura Clara Conforti - che non era possibile senza la passione e generosità di tutti voi. L’amministrazione lo sostiene con un contributo, ma senza la passione e la generosità di tutti voi, e per questo vi diciamo grazie, il Calambur non sarebbe oggi una delle manifestazioni più importanti di Certaldo e capace di suscitare interesse anche all’esterno».

«La sfida dei rioni era quella di tenere insieme il divertimento, la cultura e la partecipazione di tutto il territorio ed è un progetto del quale siamo orgogliosi da sempre - ha detto il Sindaco Giacomo Cucini - non sempre è stato facile, i rioni hanno avuto difficoltà di tempo ed economiche, ma hanno saputo fronteggiarle. E quest’anno tutti saremo ancora più orgogliosi, quando vedremo sfilare il cencio dipinto da questi meravigliosi ragazzi, a simboleggiare una manifestazione ed un paese che sa tenere insieme divertimento, aggregazione popolare, ed inclusione di tutti». 

Nella foto un'immagine della scorsa edizione

Pubblicato il 11 settembre 2019

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