Una centrale a biomasse a Colle? Ecco com'è nata la discussione
La discussione nata in consiglio (può essere vista integralmente nel video della seduta consiliare) si sposta poi sul web. Un'attivista del Movimento 5 Stelle scrive sui social: «Diversi anni fa i cittadini di Colle si sono opposti alla costruzione di una centrale a biomasse. Oggi, nel 2018, come se nulla fosse, si riaffaccia nel piano strutturale di questa Amministrazione, la possibilità, per il futuro, di tale centrale. Sappiatelo»
Durante l'ultimo consiglio comunale di Colle di Val d'Elsa, quello del 27 marzo 2018, si è discusso anche della formazione del secondo piano strutturale (punto 10 dell'ordine del giorno), facendo alcune considerazioni e indicandone i primi indirizzi. Il sindaco Paolo Canocchi (al minuto 1.30.17 circa del video sottostante) ha spiegato che «La variazione del piano strutturale nasce dall’esigenza che esso sia accompagnato da una forte partecipazione, un contributo di idee nello sforzo di disegnare attraverso questo strumento urbanistico la città del futuro».
Sul confronto, la partecipazione e il coinvolgimento di esperti e civili il primo cittadino insiste più volte. Un primo contributo viene proprio chiesto al consiglio comunale e alla commissione consiliare preposta, che già dalla prossima seduta dovrebbe avere del materiale su cui lavorare: la variante al piano particolareggiato delle Fabbrichina e almeno altre due varianti.
Tra gli aspetti significativi evidenziati il recupero degli edifici storici e il passaggio da costruito a non costruito per quelli invece che si ritiene non debbano essere rigenerati (con lo strumento della perequazione). Altri temi: la mobilità dolce, la sicurezza stradale, il potenziamento delle aree e delle strutture sportive, le infrastrutture pubbliche, la programmazione a lungo termine delle strutture civiche e scolastiche.
Questo punto dell'ordine del giorno viene votato con l'astensione dei partiti d'oppozione Pd e M5S. La consigliera del Movimento 5 Stelle Antonietta Oliviero motiva così la propria decisione: «Ci sono molto punti positivi nella parte iniziale di questo piano strutturale, ma anche molti punti interrogativi. Quando si parla di recupero della Fabbrichina bisogna vedere in quale modalità, lo stesso vale per le aree dedicate al verde pubblico e per gli impianti sportivi in cui non si parla di innovazioni a livello energetico per la riduzione dei costi. Ribadisco inoltre che quando si parla di centrale a biomasse o centrale a biogas non si parla di futuro, perché il futuro è altro».
«Abbiamo detto inceneritori no, biomasse no - commenta l'assessore all'ambiente Sofia Aggravi - però paghiamo fior fior di quattrini ogni anno per mandare i nostri rifiuti nei Paesi nord europei. Non è il caso di partire dalla riflessione che forse dovremmo sfruttare quei rifiuti che produciamo come fanno in altre realtà per produrre energia e calore, più che dire aprioristicamente no a tutto?».
La discussione nata in consiglio (può essere vista integralmente nel video della seduta consiliare) si sposta poi sul web. Un'attivista del Movimento 5 Stelle scrive sui social: «Diversi anni fa i cittadini di Colle si sono opposti alla costruzione di una centrale a biomasse. Oggi, nel 2018, come se nulla fosse, si riaffaccia nel piano strutturale di questa Amministrazione, la possibilità, per il futuro, di tale centrale. Sappiatelo». Nel 2012 infatti la Provincia bocciò il progetto presentato dalla società "Coll'Energia" per la realizzazione di un impianto per la produzione di olio di pirolisi derivante da biomasse legnose rinnovabili e per la produzione di energia elettrica a servizio della Rcr Cristalleria Italiana di Colle di Val d'Elsa. Neanche un mese prima l'Amministrazione e la New Colle si espressero negativamente in merito alla realizzazione di un'altra centrale nei pressi della Fabbrichina. Entrambi i risultati furono ottenuti dopo un lungo periodo di analisi e soprattutto la forte mobilitazione dei cittadini, che si opposero con migliaia di firme raccolte.
Il vice sindaco Lodovico Andreucci chiarisce la questione con un lungo post sul suo progilo Facebook: «Lo scorso consiglio comunale dopo averne discusso in commissione decidiamo di portare un atto di indirizzo sul nuovo piano strutturale. Perché questo? Proprio per poter avviare un processo di partecipazione sugli indirizzi generali da dare successivamente agli incaricati. Nel piano d'indirizzo c'è una riga, ma realmente una riga che dice testuali parole "oggetto di riflessione e di valutazione sarà la problematica degli impianti di produzione elettrica (nel caso del territorio comunale quelli derivanti da cogenerazione, da biomasse, da bio gas...)". Oggetto di riflessione e di valutazione! Ripeto: oggetto di riflessione e di valutazione! Che è diverso da dire la facciamo a costo di tutto e tutti. Ora però la riflessione più articolata sta nel fatto che sicuramente c'è una strategia ben definita su tutto ciò... non è totalmente a caso, perché anche in consiglio comunale su questa riga c'è stata la solita discussione proiettata ad un intervento non previsto. Che sarebbe come discutere di un qualcosa che non esiste. Però chi vuole portare l'attenzione su questo tema sa che in cuor suo far crescere una polemica su tutto ciò può portargli consensi, perché si ricorda bene le discussioni di alcuni anni fa. Ma dove sta il vero grande problema ed errore, sta nel fatto che non parli assolutamente delle restanti 16 pagine di atti di indirizzo che invece parlano di veri temi della città!».
«Si preferisce - aggiunge - parlare del niente piuttosto che parlare di vere problematiche e come queste possono essere risolte grazie al piano strutturale e collaborando tra tutti i gruppi politici in consiglio. Perché niente su lo strumento della perequazione, perché niente sulle aree degradate, niente su la zona stiver coop, sulla zona della ferriera, su lo spuntone, su le caldane, su la porcilaia, sulla fabbrichina, su via Gramsci, su selvamaggio, su RCR, sul fiume Elsa, sull'asse di via dei Mille, sulla zona di Colle Alta ex casa protetta, sulla mobilità urbana, sul sistema di mobilità dolce, sul sistema di collegamenti meccanici al centro storico, sulle strutture scolastiche, sulle strutture culturali, sulle strutture civiche e ricollocazione degli uffici comunali, sul sistema del verde pubblico, sul sistema dei parchi di Bacío Sant'Agostino ed il parco dell'Elsa, sulle grandi strutture sportive, sulle strutture sanitarie, sulle reti tecnologiche, sulla centrale elettrica in mezzo a via XXV Aprile, sulla questione legate al residenziale sugli aspetti legati al commercio ed all'industria, sul turismo, sulla valorizzazione dei beni naturali, sulla Protezione Civile, sulla valutazione dei rischi sismici, idraulici ed idrogeologici. Su tutte queste cose niente di niente di niente di niente. Forse perché non si hanno idee o posizioni, forse perché non si sa neanche di cosa si parla? Boh... non mi permetterei mai di dire ciò, preferisco pensare che fa più comodo parlare della centrale a biomasse della quale non c'è nessun atto scritto da parte di nostra che possa far pensare che si vada in quella direzione. La politica è una delle cose più belle del mondo. Diventa brutta quando si mettono da parte i temi veri e si preferisce parlare di situazioni che concretamente non sono sul tavolo della discussione».
Il Movimento 5 Stelle colligiano replica a sua volta sul blog: «Le centrali a biomasse, come suggerisce il nome stesso, producono energia dalla combustione di materiale organico come legname, scarti agricoli ed agroalimentari e possibilmente reflui di allevamento, sterco e oli vegetali. Tutto ciò provoca l’emissione nell’aria di sostanze inquinanti che poi vanno a finire nei nostri polmoni. E da dove proviene tutta la biomassa che alimenta questi impianti? La quantità che queste centrali necessitano per funzionare a pieno regime e non ottenere un bilancio energetico passivo sono talmente alte che spesso si ricorre all’importazione del materiale organico anche da territori esterni. Una vera follia schizofrenica a scapito della salute dei cittadini e dell’ambiente! Perché l’attuale amministrazione ripropone la discussione su dette centrali? Forse perché spera che il comune incassi qualcosa dagli incentivi che queste centrali ricevono e senza i quali non hanno senso di esistere? Il nostro ruolo di opposizione ci obbliga a fare presente alla cittadinanza ciò che, probabilmente, si ha paura a mettere troppo in circolazione! Non è ricerca di consensi, è informazione! I cittadini sappiano che purtroppo si ripresenta l’eventualità della costruzione di un impianto di biomassa (se non fosse stato così, sarebbe bastato non scriverlo), al netto di tutti i bei discorsi sulla politica più bella del mondo!».
Alessandra Angioletti
Pubblicato il 3 aprile 2018