A Certaldo i Carabinieri della locale Stazione e dell'Aliquota Radiomobile hanno eseguito un'ordinanza di aggravamento di misura cautelare dagli arresti domiciliari al carcere di un cittadino senegalese. Quest'ultimo, all'arrivo dei militari, ha estratto un coltello da cucina con il quale, dapprima li ha minacciati, e successivamente li ha aggrediti coinvolgendoli in una colluttazione. I sei militari intervenuti hanno riportato contusioni varie, mentre un Brigadiere effettivo alla Stazione di Certaldo è stato ferito con un fendente (sembra di striscio) alla tempia. Il militare è stato medicato in ospedale a Empoli ed ha riportato un taglio all'altezza della tempia, mentre l'arrestato, sedato da personale del 118, è stato tradotto in ospedale per alcuni accertamenti e poi sarà trasportato a Sollicciano.
Il senegalese era agli arresti domiciliari per una violenza sessuale commessa nel 2015 su un treno tra Pisa e Livorno.

Il sindaco Giacomo Cucini interviene per esprimere gratitudine per l'azione svolta, e solidarietà per le violenze subite, ai militari dell'Arma dei Carabinieri per i fatti avvenuti stamani: «Per la seconda volta in pochi giorni i carabinieri sono intervenuti nei confronti di una persona che non rispettava gli arresti domiciliari e stamani hanno subito persino un aggressione. Voglio esprimere la mia vicinanza e gratitudine, a nome di tutta la comunità certaldese, a chi lavora per la nostra sicurezza e per la giustizia. La collaborazione che lega questa amministrazione al comando dei carabinieri ha già dato ottimi frutti e ne è dimostrazione anche quanto accaduto stamani dal momento che sul posto e' intervenuta prontamente anche la Polizia municipale dell'Unione dei comuni, determinante nel fermare l'uomo».

«Grazie davvero - conclude - al capitano della Compagnia dei Carabinieri di Empoli, Giorgio Guerrini, e al Comandante di Certaldo, Leonardo Micheloni e a tutti i carabinieri in servizio, per essere sempre attenti e presenti a tutela della comunita' certaldese. Auguriamo anche una pronta guarigione a coloro che hanno avuto conseguenze da questo increscioso avvenimento».

Pubblicato il 22 marzo 2017