Uomo perde la vita per strada, il Comune: 'Da subito seguita la vicenda del 45enne'
L’amministrazione comunale conosceva la storia dell’uomo che ha perso la vita il 6 dicembre per strada. Attivo da giorni il centro di emergenza freddo di Casenuove
L’amministrazione comunale di Empoli e la giunta hanno da subito seguito la vicenda del 45enne di origine indiana che è spirato domenica mattina, 6 dicembre, in una via del centro cittadino. Anche in queste ore l’amministrazione attende di capire gli esiti degli esami autoptici che saranno effettuati all’ospedale fiorentino di Careggi. La vicenda del senza fissa dimora, come di altre persone che vivono ai margini della comunità, era conosciuta e insieme alle forze dell’ordine e alle associazioni di volontariato, per quanto di sua competenza, l’amministrazione la aveva presa in carico.
Di fronte alla morte di una persona, per strada, tutti restano fortemente addolorati. Per l’uomo, per la sua famiglia, per chi gli era vicino. Anche in questa stagione fredda 2020/2021 è stato aperto il centro di ‘emergenza freddo’ nell'ex asilo di Casenuove, che incoraggia le persone a non rimanere per strada. Esiste un servizio di unità di strada che porta le persone ogni notte al centro. Ormai sono anni che esiste questo centro con il sostegno dell’Unione dei Comuni prima e della Società della Salute ora.
Da quando è aperto quest'anno ha già accolto 10 persone e si sono ancora posti disponibili. Purtroppo non sono state accertate ancora le cause della morte di Happy, così si faceva chiamare, ma è comunque doloroso morire così, soli per strada. Grazie al lavoro dei volontari della Misericordia si è riusciti ad aprire il centro di Casenuove, nella ‘scuolina’ messa a disposizione dal Comune di Empoli, nonostante l'emergenza sanitaria e si sta lavorando per rafforzare la rete della solidarietà, sia dal punto di vista dell'accoglienza che da quello dei bisogni alimentari. L’impegno dell’amministrazione comunale è quotidiano e volto a costruire sul territorio servizi in aiuto dei più fragili. Queste notizie lasciano vuoto, dolore e amarezza, ma anche la forza per continuare a lavorare, per tutti, a servizio e in soccorso di chi ha più bisogno di essere sostenuto.
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Pubblicato il 9 dicembre 2020