Vaccini covid, Iacopo Melio: ''Chiedo scusa per ciò che non ha funzionato in Toscana''

Lungo post del conigliere regionale su Facebook: ''Diciamolo subito. Nascondere la testa sotto la sabbia, come fanno gli struzzi, non è il modo migliore per affrontare le cose''

 TOSCANA
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"Personalmente non l’ho mai fatto e non lo farò adesso: ho accettato di lavorare nelle Istituzioni per essere di aiuto, come prima ma in un luogo diverso, dove si può provare ad essere più incisivi, a patto di potermi sempre guardare allo specchio la sera e riconoscermi, ogni volta lo stesso, dalla parte dei diritti di tutte e di tutti. Perciò no, non starò in silenzio perché il silenzio si mangia anche il buono che c’è. E del buono c’è". Inizia così il post di Iacopo Melio.

"Sapete bene che, qualche mese fa, da un letto d’ospedale in un reparto Covid, ho comunque continuato a lavorare, come ho potuto, aiutato da validi assistenti ad una risoluzione che ha permesso, questo è sotto gli occhi di tutti, l’inizio della vaccinazione degli “estremamente vulnerabili” in Toscana. Grazie soprattutto ai miei colleghi, e a tutto il Consiglio che ha accolto il mio stimolo, siamo stati I PRIMI in Italia e dobbiamo riconoscere il grande lavoro svolto. Così come dobbiamo riconoscere che da quasi un mese non ci sono decessi nelle RSA, per fortuna, perché anche in quello siamo partiti subito con le vaccinazioni (già a fine dicembre) e ora quegli anziani sono protetti al meglio. E infine, abbiamo vaccinato per primi e più di tutti, rispetto alle altre regioni, il personale scolastico, mettendo così in sicurezza non solo i nostri ragazzi ma anche chi, a casa, vive con loro (anziani fragili compresi)." Scrive il consiglere regionale, commentando la situazione covid in Toscana.

"Scrivo questo post perché mi sento di chiedere comunque scusa. Lo faccio pur sapendo di non avere responsabilità, rivendicando ruoli e posizioni. Ma chiedo SCUSA lo stesso, perché sono estremamente vicino a chi mi ha votato, sostenuto, voluto bene, semplicemente seguito. E che adesso, magari, è in preda allo sconforto. Quelle persone che in questi giorni sto ascoltando, tantissime, e per le quali provo a fare da tramite raccogliendo risposte e informazioni. Ecco, tutti questi si meritano il coraggio del non silenzio, perché l’onestà è questo e di onestà io voglio sfamarmi: in Toscana c’è un problema, e dobbiamo dirlo, devo dirlo".

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Pubblicato il 27 marzo 2021

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