Vaccini: ''Non sprecare nemmeno una dose'', passa la mozione di Stella (Forza Italia)
La replica in aula del presidente della Regione Eugenio Giani: “La Toscana si sta comportando bene”
Una mozione sull’utilizzo senza sprechi di dosi di vaccino Covid 19, firmata da Marco Stella (Fi), è diventata l’occasione per fare il punto in aula sull’andamento della vaccinazione in Toscana, anche in seguito alla segnalazione che il sistema di prenotazione online per le categorie più vulnerabili ieri ha registrato numerosi problemi. Elisa Montemagni (Lega) ha preso per prima la parola chiedendo che il presidente della Giunta regionale Eugenio Giani o l’assessore alla Sanità Simone Bezzini intervenissero subito in aula per spiegare quello che è successo. “Ieri alle 19 si sono aperte le prenotazioni per la vaccinazione dei più fragili - ha spiegato Montemagni - e alle 19.01 il sistema è andato in tilt e la gente non riusciva più a prenotare. Siamo tutti sommersi di telefonate di protesta”.
La mozione, a seguito degli emendamenti del Partito democratico accolti da Stella, è stata approvata dal Consiglio regionale. L’atto di indirizzo impegna la Giunta ad adoperarsi “perché non vi siano sprechi in un momento tanto drammatico come quello che stiamo attraversando, e predisponga tramite le aziende sanitarie locali liste giornaliere di vaccinandi più lunghe in modo da permettere al personale sanitario di chiamare in determinate fasce orarie le persone in lista e chiedere loro di subentrare a chi non si è presentato all'appuntamento fino ad esaurimento delle scorte quotidiane”; si organizzi “per effettuare la vaccinazione anche H 24 se necessario, presso i centri stabiliti dal piano vaccinale; contempli l'uso dell'esercito, “se necessario come supporto organizzativo per effettuare le vaccinazioni, così come previsto dal Piano Nazionale Vaccini elaborato dal governo”; metta in atto “tutte le procedure affinché si possano vaccinare immediatamente gli over 80, anche a casa per chi non è in grado di muoversi”; si adoperi “affinché il Parlamento vari immediatamente una norma che prevede lo scudo penale per medici, infermieri e personale sanitario impegnata nelle vaccinazioni”; introduca, infine, “nel piano vaccinale, la possibilità di effettuare le vaccinazioni presso le aziende che dichiarano la loro disponibilità”.
Nel presentare la sua mozione anche Stella si è soffermato sulla vicenda delle prenotazioni di ieri sera. “Quello che è successo è indegno di un paese normale - ha detto - il paradosso è che il messaggio diceva ‘non è colpa tua se non riesci a prenotare’. E ci mancherebbe altro. Ma dobbiamo capire, allora, di chi è la colpa”.
Federica Fratoni (Pd) ha replicato che esistono già le liste per le vaccinazioni last minute e che in Toscana non si sono verificati sprechi.
Andrea Ulmi (Lega), dichiarandosi favorevole alla mozione e in particolar modo alla sollecitazione al Parlamento affinché approvi lo scudo penale per chi vaccina, ha sottolineato che “una migliore comunicazione avrebbe evitato che molta gente inferocita passasse la notte in bianco nel tentativo di prenotare un vaccino”.
Secondo Diego Petrucci (FdI) “i disservizi di ieri sono ancora più gravi a fronte del fatto che il giornalista Andrea Scanzi ha ricevuto un vaccino facendo parte di liste di riserva di cui nessuno di noi conosceva l’esistenza”.
“E’ l’ora di fare chiarezza - ha aggiunto - come sono gestite queste liste? Per chi sono disponibili?”.
“La gravità di quanto accaduto ieri va oltre il disservizio tecnico”, ha detto Irene Galletti (M5S). “Gli stessi problemi si erano verificati altre volte, era prevedibile che si ripetessero e non è stata trovata una soluzione - ha commentato la consigliera - non si è neppure detto onestamente che le dosi a disposizione sono poche, si continua a proporre la narrazione secondo cui in Toscana siamo bravissimi. Invece con gli over 80 siamo estremamente indietro. Siete consapevoli che una comunicazione non onesta favorisce la frustrazione e il panico sociale?”.
Per Francesco Torselli (FdI) “il servizio migliore che potremmo fare è cercare di migliorare le cose d’ora in avanti invece di voler giustificare a tutti i costi quello che è stato fatto fin qui”. “Io stesso – ha ribadito – ero favorevole ad affidare la vaccinazione degli over 80 ai medici di famiglia, ma visti i numeri evidentemente c’è qualcosa che non funziona. E non mi si dica che non ci sono gli sprechi, perché io sono stato al Mandela Forum dopo l’orario di chiusura e ho visto le siringhe inutilizzate, così come non è vero che esistono le liste ‘orali’. Se siamo penultimi in Italia per la vaccinazione dei più anziani e siamo su tutti i giornali per i casi di furbetti vari vuol dire che c’è qualcosa che non va”.
Anche Silvia Noferi (M5S) ha sottolineato che “c’è un problema di comunicazione con i cittadini”.
“Il fatto che Bezzini dica che gli over 80 saranno vaccinati entro il 25 aprile non è positivo, perché manca un mese - ha spiegato - dobbiamo dare un cronoprogramma chiaro, ed è evidente che se ci sono persone in perfetta salute che sono già state vaccinate, mentre i più fragili e i più anziani ancora no, c’è qualcosa che non è andato per il verso giusto. Sarebbe onesto ammetterlo”.
“Se ci troviamo davanti a problemi adesso che arrivano pochi vaccini, che cosa succederà quando le dosi arriveranno in misura maggiore? La macchina organizzativa e la logistica saranno in grado di reggere il passo e di procedere nei tempi dovuti?”. A chiederlo è Elisa Tozzi (Lega). “Occorre intervenire subito per far sì che tutto funzioni quando ci saranno più vaccini - ha commentato - non possiamo assolutamente permetterci altri ritardi”.
In replica è intervenuto il presidente della Giunta regionale Eugenio Giani. “Rispetto il ruolo delle opposizioni, ma al di là del fumo mediatico la Toscana si sta comportando bene, e più in là ce ne renderemo conto” ha affermato il presidente. “Il ministro parla della riapertura delle scuole, ma io vi chiedo, in Toscana quando sono state chiuse? Abbiamo aperto l’11 gennaio, a differenza di molti altri. Questo conta qualcosa, soprattutto per il disagio mentale dei ragazzi”. Ancora, “sulle vaccinazioni siamo sempre stati sopra la soglia dell’80% della somministrazione delle dosi disponibili. In Toscana siamo 3 milioni e 700 mila e abbiamo già vaccinato più di 530 mila persone”. “Il problema vero - ha sottolineato Giani - è che continuiamo a ricevere dosi con il contagocce, in misura molto inferiore a quanto annunciato e programmato. E’ ovvio che in questo modo si determinino problemi e ritardi”. In questo senso il presidente ha spiegato anche l’accaduto di ieri. “Abbiamo ricevuto 15 mila dosi di vaccino Moderna, riservato ai più fragili, mentre Pfizer è destinato agli over 80 e AstraZeneca agli altri –ha detto -. Abbiamo consegnato le dosi alle Asl, che hanno a loro volta chiamato le persone più vulnerabili per la vaccinazione. Ma il sistema si è dimostrato lento, per questo abbiamo pensato di chiamare agli hub con una presegnalazione, per accelerare i tempi. Se poi poco dopo le 19 non c’è più posto è perché i vaccini ancora disponibili sono 10 mila a fronte di 80 mila persone che si devono vaccinare”.
Quanto alla questione dei ritardi per gli over 80, secondo Giani “i dati usciti sui giornali non sono corretti, parlano di 90 mila vaccinati quando mi risulta con assoluta certezza che i vaccinati sono 106 mila. Il problema è che nel conteggio non sono stati inseriti né tutti gli anziani che noi abbiamo vaccinato nelle Rsa, né quelli, penso ad esempio ai medici in pensione, che si sono vaccinati assieme al resto delle categorie che hanno avuto precedenza”. “Oggi le prenotazioni per i più anziani sono 13.356 - ha aggiunto il presidente - domani 16.014, domani l’altro 11.119. Venerdì decideremo, a seconda di come vanno le cose, se il compito di vaccinarli rimarrà solo ai medici di base o se li affiancheremo con canali di supporto. Entro il 25 aprile, ripeto, 340 mila over 80 saranno vaccinati”. Infine Giani ha ribadito che d’ora in avanti per la somministrazione di AstraZeneca si procederà solo in base alle fasce di età e non per categorie. “Siamo al limite della zona rossa - ha concluso - ma ci stiamo comportando bene e vedo una tendenza al ribasso dei contagi”.
Il capogruppo del Pd Vincenzo Ceccarelli ha ribadito che “non ci sono prove dello spreco di dosi, che il problema è la scarsità di vaccini e non l’organizzazione e la macchina, che hanno dimostrato di funzionare”.
Elisa Montemagni ha commentato che “Giani ha fatto un’orazione, ma non ha risposto alla nostra domanda su che cosa sia successo ieri sera con le prenotazione per i più fragili”. “Non potete continuare a dire che va tutto bene - ha detto ancora - se ci sono pochi vaccini Giani si rivolga al ministro Speranza per sapere il perché”.
“Questa è una discussione che non deve dividere maggioranza e opposizione. Non parteciperò ad una discussione in questi termini - ha affermato Stefano Scaramelli (IV) - c’è consapevolezza che la vaccinazione degli over 80 non sta andando come auspicato. Ogni giovedì sera, come capigruppo, facciamo il punto con il presidente Giani e lo abbiamo segnalato. Sono sicuro che cambierà qualcosa. Ci sono anche over 80 in grado di raggiungere gli ospedali, dove sono i vaccini, con un solo passaggio invece dei molti altri (ospedali, farmacie, medici, ambulatori, domicilio dell’assistito)”.
“Il problema della vaccinazione dei over 80 esiste. Lo testimonia la riunione convocata nei giorni scorsi dal Pd con l’assessore Bezzini ed il presidente Giani - ha dichiarato Alessandro Capecchi (FdI) - non si può attribuire tutto ad un errore nei conteggi”. Più in generale, ha ricordato di avere chiesto fin da novembre i tamponi in farmacia, per realizzare un tracciamento adeguato alla gravità della situazione, e fin dall’inizio delle vaccinazioni di avere liste più lunghe, perché nessuna dose fosse sprecata. “Non ho ancora capito come si è svolta la campagna vaccinale degli avvocati - ha aggiunto - fin da febbraio abbiamo chiesto un piano imperniato sulle fasce d’età e non per categorie, fatte salve quelle dei servizi essenziali. Ribadisco la richiesta di una commissione di inchiesta.”
“Non c’è una sola parola contro la Regione Toscana nella mia mozione, ma solo il racconto documentato di quanto è successo - ha sottolineato Marco Stella (FI) - sono disposto ad emendamenti, perché non ci siano dubbi sull’intento di questo atto, che vuole essere un contributo alla discussione sulle linee di indirizzo”. In questa prospettiva, ha ricordato che è stato il ministro della Difesa Guerini a chiedere al generale Portolano di occuparsi anche della fase vaccinale.
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Pubblicato il 25 marzo 2021