Val d'Elsa, la Lega contro Poste: «Riorganizzare i servizi essenziali nei piccoli comuni»
«Anche in Valdelsa - afferma Marco Casucci, Consigliere regionale della Lega Nord - si preannunciano tempi difficili per chi è in attesa di ricevere qualche missiva, dato che Poste italiane ha deciso una radicale riorganizzazione del servizio che partirà a dicembre». «Pertanto - prosegue il Consigliere - è praticamente certo che il postino si presenterà raramente (quantomeno a giorni alterni) nelle abitazioni degli abitanti di San Gimignano, Casole e Radicondoli per consegnare la normale corrispondenza»
«Anche in Valdelsa - afferma Marco Casucci, Consigliere regionale della Lega Nord - si preannunciano tempi difficili per chi è in attesa di ricevere qualche missiva, dato che Poste italiane ha deciso una radicale riorganizzazione del servizio che partirà a dicembre». «Pertanto - prosegue il Consigliere - è praticamente certo che il postino si presenterà raramente (quantomeno a giorni alterni) nelle abitazioni degli abitanti di San Gimignano, Casole e Radicondoli per consegnare la normale corrispondenza. Avendo avuto sentore delle problematiche che tale improvvida decisione avrebbe creato, nel marzo scorso avevamo presentato una mozione, poi approvata dal Consiglio regionale, in cui chiedevamo espressamente al Presidente Rossi e alla Giunta di tutelare i nostri corregionali, facendo valere il principio per cui il servizio postale debba continuare ad essere realmente pubblico ed efficiente».
«I Comuni - sottolinea il rappresentante del Carroccio - devono segnalare tempestivamente i disservizi all’autorità di vigilanza competente in materia e anche la Regione deve essere, dunque, pienamente parte in causa riguardo a questa criticità. Al momento, purtroppo pare che il nostro impegno non sia stato doverosamente premiato, ma non molleremo la presa, affinché anche i cittadini valdelsani non risultino fortemente penalizzati dai tagli messi in atto dalle Poste».
Dal canto suo, il Segretario della sezione Valdelsa Riccardo Galligani si chiede come superare le difficoltà della riorganizzazione dei servizi essenziali: «Il problema non è semplicemente legato alla distribuzione della corrispondenza, quanto piuttosto all’erogazione di vari servizi essenziali che ricomprendono anche gli sportelli bancari, l’assistenza agli anziani e tanti altri servizi quotidiani. Ritengo che il tema centrale sia come riorganizzare la rete di questi servizi nei piccoli comuni, in particolare per le persone anziane con difficoltà di spostamento, in funzione di erogare questi servizi in modo efficiente e capillare. L’unica cosa certa è che la risposta in questi casi non si chiama fusione dei comuni, perché non è che accorpando le istituzioni che si risolvono i problemi dei servizi come quello postale, ma anzi rischierebbero addirittura di aggravarsi. Le distanze tra i luoghi rimarrebbero lo stesso ed in molti casi non si può fare a meno del contatto umano diretto per disbrigare le pratiche più importanti. Credo che la soluzione vada trovata a livello regionale con un progetto specifico che consenta di garantire l’erogazione di tutti quei servizi essenziali in un unico sportello».
Pubblicato il 24 novembre 2017