Valdelsani lontani da casa durante la pandemia

La prima storia è quella della colligiana Giulia Antonj che si trova a Londra da nove anni

 GIULIA ANTONJ
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La Valdelsa in Europa. Un viaggio tra l’Inghilterra, i Paesi Bassi e la Germania per ascoltare le storie di tre valdelsani che si trovano all’estero, per lavoro e studio. Per capire come vivono la situazione di emergenza sanitaria lontani da casa. Anche se per alcuni di loro quei luoghi stanno diventando effettivamente la loro nuova casa.

Giulia Antonj, classe 1993, colligiana. Si trova a Londra da nove anni e lavora come deputy manager (vice-direttrice) per una grande multinazionale di moda.

Antonj, come hai vissuto la sua esperienza a Londra durante i momenti più critici della pandemia?

«Ci sono state molte occasioni durante i quali ho sentito in maniera pesante la criticità del momento, soprattutto perché lontana da casa e dai miei affetti più cari. Successivamente, pian piano, il senso di responsabilità ed il grado di maturazione raggiunto in questi nove anni di esperienza "britannica", hanno fatto si che il mio spirito di adattamento prevalesse, ma è stata ed è ancora oggi dura. Ringrazio infinitamente la tecnologia e le videochiamate, che mi hanno fatto sentire meno sola, soprattutto durante questo ultimo lockdown che ci ha visti rinchiusi anche durante le festività di fine anno».

In questo momento com’è la situazione?

«Attualmente la vaccinazione è in corso e le misure di lockdown stanno ottenendo dei buoni risultati in termini di ripresa. Fino alla settimana scorsa eravamo in lockdown nazionale, ma il Galles da questa settimana ha alleggerito le restrizioni ed alcuni business stanno riaprendo gradualmente. Per quanto riguarda l’Inghilterra e Londra abbiamo come data indicativa il 12 Aprile per la riapertura di negozi non essenziali e bar/ristoranti/pub con adeguati spazi all’aperto. Entro la fine di giugno il governo ha in programma di rimuovere ogni tipo di restrizione, salvo imprevisti».

Hai mai sentito la nostalgia di casa in questo periodo?

«Mai come in questi momenti tragici, la malinconia, la paura del domani ed altre mille emozioni negative, ti fanno sentire in modo molto forte la mancanza di casa. Fortunatamente in questo anno non ho mai smesso di lavorare se non per i primi tre mesi di pandemia e questo devo dire che mi ha aiutato a mantenere quel minimo di “normalità” nella vita di tutti giorni. Dall’altro lato il non poter decidere se, ma soprattutto quando, avrei potuto rivedere i miei cari è stato molto destabilizzante».

Come procede la vaccinazione a Londra? Tu sarai vaccinata?

«La vaccinazione sembrerebbe procedere bene. Il governo ha come obiettivo di somministrare la prima dose entro la fine di luglio a tutta la popolazione adulta compresa me. Finger crossed - ndr incrociamo le dita».

Lodovico Andreucci

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Pubblicato il 19 marzo 2021

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