Vendemmia, le previsioni di Coldiretti: in Toscana si raccoglierà meno uva ma sarà di grande qualità
Il presidente Coldiretti Toscana: «La scorsa stagione era stata sofferta e complicata per via delle condizioni climatiche avverse, ben diverse da quelle che stiamo vivendo oggi. L'unico pericolo è stato rappresentato dalla siccità che per alcune settimane ci ha fatto temere il peggio»
Millesimo da ricordare. Per ora è solo una premonizione, positiva certo, che si posa però su basi oggettive. Dal punto di vista emotivo lo è già stata: una stagione così non si vedeva da un bel pezzo. Ci sarà probabilmente meno vino rispetto allo scorso anno (-5%), più rispetto alla media degli ultimi cinque (+5%) ma in Toscana i presupposti per un'annata da incorniciare ci sono tutti.
L'uva si presenta oggi sanissima, bella e profumata (si è raccolto appena il 10%): l'inverno ricco di precipitazioni, la primavera mite, un'estate calda (il luglio più caldo degli ultimi due secoli) a cui i viticoltori hanno compensato con l'irrigazione di soccorso, le precipitazioni miracolose di agosto con il conseguente abbassamento delle temperature e l'inesistenza delle peronospora e di altre malattie che invece avevano funestato la precedente annata, ci regaleranno grandi vini in tutta la regione. Ne sono sicuri i viticoltori e gli addetti ai lavori, ne è sicura Coldiretti Toscana che sta monitorando in tutta la regione lo stato di avanzamento della maturazione delle uve. Queste due settimane di inizio settembre saranno comunque decisive: alle viti serve ancora un po' pioggia e di un po' sole per completare un percorso di maturazione praticamente perfetto sperando in nessuno scherzo fuori programma come grandinate o raffiche di vento.
Secondo le previsioni puntuali ed autorevoli del Centro Studi di Assoenologi in Toscana si produrranno 2,6 milioni di ettolitri di vino (è l'unica regione dove non è previsto un aumento di produzione), il 70% destinato alle produzioni Doc (info su www.toscana.coldiretti.it).Lo scorso anno la produzione era stata di intorno ai 2,7 milioni di ettolitri. L'andamento climatico in Toscana è stato caratterizzato da un inverno ed un inizio primavera con precipitazioni abbondanti che ha permesso l'accumulo di importanti riserve idriche. Dopo un aprile/maggio altalenante, dal mese di giugno a quello di agosto si sono registrate alte temperature ben al di sopra della media stagionale con forte carenza di piogge. Da un punto vista sanitario i vigneti non presentano fitopatie. La fisiologia della pianta, rispetto allo scorso anno, evidenzia grappoli più spargoli con acini di dimensioni leggermente più ridotte, dovuto ad un ciclo vegetativo piuttostoaltalenante. Dopo un germogliamento nella media stagionale si è infatti registrato un anticipo dell'invaiatura di circa dieci giorni.
«La scorsa stagione era stata sofferta e complicata per via delle condizioni climatiche avverse, ben diverse da quelle che stiamo vivendo oggi. L'unico pericolo è stato rappresentato dalla siccità - spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana - che per alcune settimane ci ha fatto temere il peggio. Le viti hanno rischiato uno stress idrico molto prolungato che avrebbe potuto produrre conseguenze molto negative. Quella che abbiamo davanti è finalmente una bella annata come da un po' non se ne vedeva». La raccolta dell'uva, e così il settore legato all'economia del vino, imprimerà una spinta sul fronte del lavoro «consentendo - spiega ancora Marcelli - l'attivazione di 4-5 mila posti di lavoro stagionali nelle aziende vitivinicole della nostra regione principalmente concentrate nell'area del fiorentino, senese, grossetano e livornese. Fino a qualche anno fa erano principalmente i giovani a voler fare l'esperienza della raccolta dell'uva, negli ultimi due-tre anni anche per necessità sono in aumento le persone di tutte le età che hanno perso lavoro o che devono arrotondare perché non ce la fanno ad andare avanti. L'agricoltura sta offrendo risposte anche a queste fasce deboli della nostra società».
Molto positivi anche i primi dati sui consumi all'estero: nel primo trimestre dell'anno in corso la nostra regione è stata capace di esportare 200milioni di euro di vino, il 20,7% in più (lo scorso anno, di questo periodo erano stati esportati 165 milioni di euro di prodotto in valore). Possiamo registrare, se questo sarà la velocità di corsa, un nuovo record ed abbattere il muro degli 800 milioni».
Complessivamente sono circa 26mila le aziende che praticano la coltivazione della vite, il 36% di quelle presenti (dati Censimento 2010), poco meno di 58mila gli ettari di superficie destinati al prezioso nettare di cui 45mila destinati a Doc e Docg.
La raccolta delle uve bianche precoci è iniziata a cavallo tra la seconda e la terza decade di agosto. Le uve Merlot e quelle a bacca bianca per la produzione della Vernaccia di San Gimignano verranno conferite a partire dal 10 settembre, mentre all'inizio dello stesso mese inizierà la raccolta delle uve rosse nelle zone del Bolgheri e del Morellino di Scansano. Per la vendemmiadelle uve per la produzione dei Docg: Chianti, Chianti Classico, Carmignano, Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino si dovrà attendere la seconda decade di settembre. Ma il prossimo weekend sarà anche quello dell'inizio della raccolta nelle piccole Doc toscane come il Montecarlo e Colline Lucchesi, Candia dei Colli Apuani e Colli di Luni.
Pubblicato il 1 settembre 2015