Viaggio nelle biblioteche della Val d'Elsa. Prima tappa a Colle
Iniziamo il nostro viaggio nelle biblioteche della Valdelsa. Luoghi che, nonostante lo svilupparsi di nuove tecnologie, continuano ad essere molti frequentati e apprezzati, da studenti e non, per lo studio collettivo o individuale, o per la semplice consultazione o prestito di materiali. In questo articolo parleremo della Biblioteca Comunale “Marcello Braccagni” di Colle di Val d’Elsa
La sua bibliotecaria Nicla Senesi, ci ha fatto tuffare nel mondo della lettura, illustrandoci le varie particolarità e i servizi che la biblioteca offre: «La nostra biblioteca si connota per un’offerta di servizi molto ampia, andando oltre quella che è l’attività propria, cercando di soddisfare le nuove richieste degli utenti».
Infatti essa, oltre che occuparsi della “vocazione classica” di tutte le biblioteche, quindi la semplice conservazione e prestito di libri e materiali multimediali, cerca di offrire servizi più innovativi: a cominciare dalle riunioni del gruppo lettura, nato nel 2011, che negli anni si è distinto per l’organizzazione di vari eventi, alla wi-fi gratuita per tutti gli utenti. Ci sono poi postazioni con computer fissi, servizio di stampa, fotocopie e scannerizzazione di documenti, assistenza per l’utilizzo di programmi informatici più complessi, servizi di stage e tirocini per studenti universitari, laboratori di lettura per bambini dai 4 ai 10 anni in due periodi dell’anno (marzo e novembre), letture con i lettori volontari di “Nati per leggere” e collaborazioni per eventi e manifestazioni con le associazioni cittadine.
La biblioteca di Colle di Val d’Elsa si contraddistingue per il suo grande e particolare archivio. In tutto sono presenti, senza considerare i libri antichi, 72 mila volumi catalogati. Il patrimonio antico è composto invece da 10 mila volumi e conserva opere di grande importanza per la città, come ad esempio un incunabolo stampato a Colle nel 1478, e il patrimonio degli ex conventi, oltre che libri importanti di autori colligiani dal ‘500 al ‘900 e opere che riguardano famiglie che hanno occupato posizioni di rilievo nella città.
Nell’archivio, su impulso della Regione Toscana, è presente una sezione locale, che ospita libri e documenti sulla città, che contiene a sua volta un reparto speciale su Romano Bilenchi e Mino Maccari, una sezione regionale che ospita testi che riguardano l’intera regione e due sezioni speciali: quella “carta” e quella “vetro” che contengono documenti su queste due lavorazioni. Tra le altre particolarità della biblioteca c’è quella di esser nata insieme all’Italia unita.
Per quanto riguarda il numero di utenti che abitualmente la frequentano, la bibliotecaria si dimostra soddisfatta del dato raggiunto per l’anno 2016, infatti all’incirca gli utenti sono stati 25 mila e si tratta di un’utenza numerosa per la cittadina che conta all’incirca 21 mila abitanti. Negli ultimi anni infatti, in particolar modo dall’anno 2000, si sta sempre di più ingrandendo, anche sulla spinta della Regione Toscana che nel 2008 ha fatto una campagna di contributo all’acquisto di nuove azioni, attraverso un progetto chiamato “Un milione di libri per le biblioteche toscane”, grazie a cui anche la biblioteca colligiana ha potuto beneficiare di alcuni finanziamenti.
Tra alcune difficoltà che la biblioteca deve affrontare, oltre che la comparsa dei nuovi media tecnologici che stanno sempre di più in linea generale allontanando i giovani dal materiale cartaceo, c’è la carenza del personale, anche se fortunatamente si può contare sull’aiuto e sulla collaborazione di volontari e di ragazzi del Servizio Civile.
Come già accennato, negli anni c’è stato un grande sviluppo tecnologico in ambito editoriale (basti pensare alla nascita degli e-book) e anche la biblioteca colligiana cerca di affrontare queste nuove sfide. Proprio per questo nel 2012 è stato fatto un corso di formazione per l’utilizzo delle nuove tecnologie. Si è anche impegnata nell’acquisto di questi nuovi materiali per favorire la conoscenza di questi mezzi e cercare di non farsi sopraffare, anche se come ribadito dalla bibliotecaria, gli utenti continuano a preferire il materiale cartaceo.
Mary Piccirillo
Pubblicato il 3 agosto 2017