Violenza contro le donne: da inizio anno 74 casi in Val d'Elsa
A pochi giorni dal 25 novembre l'associazione ha presentato i propri dati nel 2022: una panoramica sulle attività e le nuove sfide per il 2023, dall'aumento dei costi fino alla prevista riduzione dei fondi statali per il prossimo anno
Sono 74 le donne seguite dal Centro Antiviolenza della Val d'Elsa e in nessuno dei casi accolti la donna aveva subito violenza da uno sconosciuto, questo per quanto riguarda i primi 9 mesi di questo 2022 che sta per volgere al termine. Così, l'associazione Donne Insieme Valdelsa ha presentato i numeri delle proprie attività nel 2022: alla conferenza stampa sono intervenute la presidente, l'avv. Caterina Suchan e la vicepresidente, la dott.ssa Elena Pullara.
Secondo la presidente Suchan i numeri smentiscono molti dei pregiudizi sul fenomeno poichè nel 75% dei casi l'autore della violenza era di nazionalità italiana. In merito a questo, Suchan ha riflettuto sull’importanza di combattere, anche attraverso il linguaggio, gli stereotipi alla base di una società decisamente basata sul maschilismo.
Successivamente la vicepresidente Pullara ha affrontato il tema della violenza durante la pandemia, affermando come, a dispetto di quanto si può credere, non ci sono dati ufficiali che affermano un aumento del fenomeno durante il lockdown. Quello che invece si registra è come sia cambiata la percezione della violenza da parte delle vittime. La convivenza forzata e l’aumento dei contatti col maltrattante ha portato molte donne a riconoscere, senza negare più a se stesse, la realtà della loro relazione. A fare i conti con quello che stava accadendo».
Pullara ha parlato anche degli obiettivi futuri. Al primo posto l’importanza di mantenere l’identità del Centro, impegnato non solo a offrire servizi, ma anche ad attuare politiche di prevenzione. Molto importante anche la battaglia contro gli stereotipi che, ancora oggi, le donne incontrano nei tribunali. Pullara conclude ricordando la campagna “il CAV cerca casE”, attiva sui canali social, per sostenere le donne nella fase di ricostruzione delle loro vite.
Tra le sfide per il futuro vi è quella di mantenere i servizi, a fronte del rincaro generalizzato dei prezzi. Il Centro, che vive principalmente di volontariato, percepisce finanziamenti che non sono sufficienti a coprire tutte le spese. Ed è recente la notizia di una riduzione dei fondi statali a disposizione per il 2023. Aumentano le difficoltà, proprio in prossimità della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Chiara Vannini
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Pubblicato il 19 novembre 2022