Vivere Radicondoli: «Dopo un anno ancora senza Teleriscaldamento geotermico»
«I lavori sono stati dichiarati finiti o meglio sono stati utilizzati quasi tutti i soldi previsti ed aggiunti, ulteriormente, compresi quelli per il rifacimento delle pavimentazioni. E’ stato chiesto al Collaudatore di esprimersi preliminarmente sullo stato dell’arte relativamente al progetto approvato e realizzato in parte e di ciò è stata consegnata una puntuale relazione il 13 giugno contenente anche un cronoprogramma delle fasi da attuare per poter poi riprendere il collaudo... e ovviamente non si vedono segnali tangibili del rispetto di tali prescrizioni»
Come altri Comuni vicini (Castelnuovo Val di Cecina, Pomarance, Monteverdi Marittimo, Monterotondo Marittimo, Montieri), anche Radicondoli nel 2014 decide di intraprendere la strada del Teleriscaldamento geotermico, detto con parole semplici, un sistema di riscaldamento che si basa sulla fonte geotermica. «La rete di teleriscaldamento geotermico sta prendendo forma e dopo aver interessato le aree rurali, i lavori sono iniziati anche nel centro storico del capoluogo, prima di spostarsi a Belforte», dice il sindaco Emiliano Bravi in un articolo di due anni fa. Il 16 novembre 2016 viene dichiarata ufficialmente la fine dei lavori sul progetto, ma ancora, a distanza di un anno, non è allacciato. Lo fanno notare i consiglieri della lista civica Vivere Radicondoli Ettore Barducci e Maurizio Quercini che, con una nota stampa, ripercorrono tutte le tappe della vicenda.
«Dopo circa 3 anni dall’approvazione del progetto del Teleriscaldamento di Radicondoli (1 lotto “funzionale”) il 10 marzo 2014 veniva espletata la gara di appalto ed assegnati i lavori al Consorzio Ciro Menotti di Ravenna ed ad altre imprese locali per l’importo di € 4.638.423,21. Dopo solo 9 mesi venivano sospesi i lavori e ripresi dopo 4 mesi con l’approvazione di una perizia suppletiva con un maggior costo di € 447.215,08. Il 16 novembre 2016, ultimo giorno contrattuale prima dell’applicazione delle penali previste dal contratto, è stata dichiarata ufficialmente la fine dei lavori, ma le vie principali del centro storico, ad eccezione di quelle secondarie ed alcuni vicoli ricoperti da un asfalto “colorato” grossolano tipo Binder, sono sempre e solamente “imbrecciate” ed ovviamente altri servizi non sono ultimati ed il Teleriscaldamento non è allacciato! Da un’analisi della contabilità dei lavori (che peraltro manca agli scriventi, benché sia stata richiesta), la contabilità finale ai sensi del contratto lavori, deve essere redatta, entro 60 giorni dalla fine degli stessi. Si può desumere che i lavori sono stati dichiarati finiti o meglio sono stati utilizzati quasi tutti i soldi previsti ed aggiunti, ulteriormente, compresi quelli per il rifacimento delle pavimentazioni. E’ stato chiesto al Collaudatore di esprimersi preliminarmente sullo stato dell’arte relativamente al progetto approvato e realizzato in parte e di ciò è stata consegnata una puntuale relazione il 13 giugno contenente anche un cronoprogramma delle fasi da attuare per poter poi riprendere il collaudo … ed ovviamente non si vedono segnali tangibili del rispetto di tali prescrizioni. Dal documento redatto dal collaudatore emerge la realizzazione di lavori non preventivamente autorizzati dall’amministrazione ma ritenuti “necessari” (autorizzati realmente con tanto di verbale?). Lavori che hanno comportato ulteriori spese per € 442mila e comportanti principalmente una quantità di scavo in roccia (prezzo è 15 volte superiore rispetto allo scavo normale) doppia rispetto a quanto preventivato nella prima perizia suppletiva, di circa 6mila mc di scavo in più lungo le condotte in territorio aperto in cui risultano eseguiti in più anche 32mila mq di scotico. Inoltre nella relazione il Collaudatore indicava all’Amministrazione di far riportare in loco, senza spese aggiuntive le pietre acquistate per le pavimentazioni. Acquisto fatto nel dicembre 2015 per l’importo di circa €. 378mila forse per non perdere i finanziamenti regionali visto l’importo dei lavori eseguiti alla data del 16 novembre 2016 prorogata dalla Regione. Considerando che nel progetto di variante vi è un preciso capitolo con la dizione “Riqualificazione paese” ed ammontante a €. 1.625.849,09 avevamo posto una precisa interrogazione, all’inizio dell’anno, in cui chiedevamo lumi per il completamento della via principale e delle via secondarie attualmente sterrate, alla quale il Sindaco ha risposto previo il classico preambolo di "vicinanza ai cittadini ……", “la pavimentazione definitiva prosegue il suo naturale percorso, che esula dall’impianto del TLR, come sempre detto e come più volte ribadito nelle diverse occasioni”. Ovviamente ci riserviamo di chiedere lumi sull’operato dei progettisti e direttori dei lavori esterni all’amministrazione ed il cui costo preventivato si aggira sui €. 340mila e con collocazioni politiche, per qualcuno, di cui ci auguriamo di non conflittualità e che avremo modo di chiarire in seguito. Comunque il suo percorso naturale continua: strade dissestate e sterrate; fognature (alcune) non propriamente realizzate a regola d'arte; teleriscaldamento non in funzionante».
Pubblicato il 17 novembre 2017