Weekend in Valdelsa: dove andare e cosa fare
Un itinerario completo per tre giorni in Valdelsa. Valdelsa.net ha voluto consigliare dei luoghi particolari, celebri e non, fornendo informazioni utili e funzionali sul territorio
È consigliabile partire da Monteriggioni, per cercare di seguire un percorso lineare della conoscenza della città stessa, di Colle di Val d’Elsa, di Poggibonsi, di Radicondoli, Casole d’Elsa e San Gimignano.
La prima mattinata del tour potrebbe iniziare all’interno della città murata per poi spostarsi nelle campagne.
La prima importante tappa è la Pieve di Santa Maria Assunta nel centro di Monteriggioni.
La chiesa si affaccia sulla piazza principale ed è l’edificio del borgo che meglio conserva i caratteri medievali. Realizzata nel corso del XIII secolo. La facciata è di raffinata eleganza, l’interno, ristrutturato in epoca moderna. Oltre a una campana del 1299, la chiesa custodisce un dipinto del XVII secolo con la Madonna del Rosario, cui è dedicata in ottobre una sentita festa locale. Perdetevi per le vie del castello, magari assaporando il paesaggio visibile dalle mura.
Uscendo dalla porta principale è immancabile un passaggio, un po’ distante dal centro. La chiesina di Colle Ciupi, in zona Ceppo. La chiesa di San Lorenzo a Colle Ciupi è situata sulla vetta di un colle citato nel XII secolo come Sancto a Colle, mentre la chiesa viene citata per la prima volta nel 1178. Chiamata anche parrocchia di Celle, secoli fa il suo territorio era uno dei più poveri, ma nonostante le esigue rendite fu sempre solvente, tanto che, oltre al pagamento dei tributi, riuscirono anche a far affrescare quasi completamente l'interno della chiesa dagli allievi di Duccio di Boninsegna.
Sempre nel territorio di Monteriggioni, Abbadia Isola. La fondazione dell’abbazia di S. Salvatore all’Isola è risalente al 1001. Il luogo in cui sorge il monastero, come ricorda il nome, era un tempo circondato dall’acqua, viene scelto principalmente per la posizione strategica a controllo della Via Francigena, della quale Borgonuovo (poi Abbadia Isola) costituiva un punto di sosta già dalla fine del X secolo.
Sempre nel primo giorno il consiglio è quello di attraversare Strove, magari mangiando qualcosa per pranzo nella particolare frazione ed arrivare a Radicondoli.
A Radicondoli, inevitabile la visita alla Collegiata dei Santi Simone e Giuda, è la chiesa principale del borgo situata in piazza Matteotti. Costruita nel XVI secolo. La collegiata conserva al suo interno alcune opere come la Natività di Gesù di Alessandro Casolani ed una pala raffigurante la Natività e l’Assunzione di Pietro di Domenico. Interessante il passaggio al Museo “Le Energie del territorio”. L’area in cui sorge Radicondoli, infatti, è contraddistinta dalla presenza di varie fonti di energia geotermica.
Per il secondo giorno i due centri visitabili potrebbero essere Casole d’Elsa e Poggibonsi.
Fuori centro storico per Casole nella mattina è consigliabile una visita al Tumolo etrusco di Mucellana, nella Montagnola Senese ad una altitudine di metri 553 s.l.m.. Si trova su una deviazione della strada che conduce alla località Marmoraia, con cartello segnaletico che indica “tumulo etrusco”. La zona della Montagnola Senese risulta abitata fin dall’antichità dagli Etruschi. Il grande tumulo di terra e pietre è coperto da vegetazione arborea, tipico del VI secolo a.C., con sottostante tomba a camera sorretta da pilastro centrale e parete antistante l'ingresso con due nicchie. A seguito in pieno centro il Museo della Collegiata.
Casole ospita un museo che intreccia il patrimonio archeologico con quello storico-artistico. Di grande interesse è una testa di statua in marmo proveniente dalla collezione ottocentesca del marchese Bargagli. La sezione storico-artistica è costituita da due importante nuclei di opere eseguite dai pittori Alessandro Casolani e Augusto Bastianini.
Il percorso si conclude nella monumentale Collegiata di Santa Maria Assunta nella quale tra le numerose opere spiccano due grandi monumenti funebri trecenteschi, il cenotafio di Messer Porrina realizzato da Marco Romano e il sepolcro del vescovo Tommaso Andrei scolpito da Gano di Fazio, una pala di Giovanni della Robbia e una tela del caravaggesco senese Rutilio Manetti.
Nell pomeriggio è raccomandabile spostarsi a Poggibonsi, con visita “obbligatoria” a San Lucchese.
La chiesa nasce originariamente come parrocchiale del borgo di Camaldo situato di fronte alla collina di Poggio Imperiale e secondo la leggenda, fondato dagli abitanti di Fiesole scappati dalla loro città dopo la distruzione nel 1010. La tradizione narra che nel 1220 la chiesa di Santa Maria de Vico Camalduli venne concessa, insieme a due case, dal comune di Poggibonizzo a frate Francesco d'Assisi durante il suo secondo viaggio nella zona. Qui Francesco conobbe Lucchese da Gaggiano che la storia vuole sia stato il primo terziario francescano ed al quale in seguito la chiesa venne dedicata.
L’Archeodromo è una delle visite più suggestibili da poter fare a Poggibonsi. L’idea nasce per riprodurre in scala 1:1 una delle più importanti scoperte sulla collina di Poggio Imperiale, il villaggio di periodo franco (IX - metà X secolo).
Per il terzo ed ultimo giorno le ore potranno essere divisa tra Colle di Val d’Elsa e San Gimignano.
Una mattina a Colle di Val d’Elsa con visita al Museo San Pietro, ospitato nel complesso monumentale del monastero omonimo. È il frutto della fusione del Museo Civico e Diocesano d’Arte sacra con la Collezione del Conservatorio di San Pietro, la Collezione Romano Bilenchi e la Collezione di Walter Fusi.
Il percorso espositivo ripercorre la storia della città attraverso le espressioni d’arte, in un dialogo costante tra religiosità e ambizione civica propria dei comuni medievali. L’allestimento del Museo, scandito sui grandi avvenimenti storici, cerca di cogliere e proporre i momenti in cui il linguaggio artistico diventa espressione della cultura del popolo colligiano e della sua fede.
Impensabile non visitare il borgo ed il castello, con passaggio fino alla parte bassa della città, detta Colle Bassa o Piano, con la visita a Piazza Arnolfo rigenerata urbanisticamente da Jean Nouvel.
Fuori dal centro urbano particolare è l’Abbazia di Santa Maria Assunta a Conèo.
Situata nei pressi dell'incrocio tra il tracciato collinare della via Francigena e la via Volterrana, venne fondata intorno all'anno 1000 e subito adottò la regola benedettina.
Il pomeriggio per San Gimignano è raccomandabile il Duomo con facciata romanica del XII secolo. All’interno divisa in tre navate, la Collegiata di Santa Maria Assunta conserva sulle pareti alcuni capolavori. Sulla parte superiore della controfacciata c’è il Martirio di San Sebastiano di Benozzo Gozzoli mentre nella parte centrale lo straordinario Giudizio Universale di Taddeo di Bartolo. Lungo la parete di destra si trovano le Storie del Nuovo Testamento, degli allievi di Simone Martini e sulla sinistra Storie del Vecchio Testamento di Bartolo di Fredi. Il pomeriggio ed il tour è da concludere con la Rocca di Montestaffoli.
Lasciato il Duomo sulla sinistra, una stradina porta alla Rocca di Montestaffoli, costruita per difendere San Gimignano dagli attacchi di Siena dopo la sottomissione a Firenze.
L’unica torretta rimasta in piedi di un complesso sistema di difesa, è il punto di vista privilegiato per godersi il panorama.
In questo itinerario completo abbiamo cercato di consigliare per ogni centro un luogo più celebre ed uno, invece, più particolare e fuori dalle canoniche rotte dei viaggiatori.
Lodovico Andreucci
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Pubblicato il 4 luglio 2021