Willy Monteiro, appeso nella notte uno striscione al sottopasso di largo Gramsci

"Non era "solo" un immigrato, era "solo" un ragazzo"

 POGGIBONSI
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"La tragedia di Willy Monteiro Duarte, come giovani ragazzi e soprattutto come persone, ci ha colpito profondamente. Ci ha lasciatoli scioccati. Un ragazzo che aveva da poco varcato la soglia dei 20 anni, studiava e lavorava, viveva appieno le proprie passioni, le proprie emozioni. Esattamente come noi, come moltissimi nostri coetanei. Potevamo essere noi". Fanno sapere i ragazzi autori del gesto.

"All’improvviso gli si è abbattuta addosso una violenza sorda e immotivata. E Noi non possiamo stare fermi a non fare niente. In questi casi occorre portare il massimo della solidarietà possibile. Dobbiamo stringersi tutti vicini alla sua famiglia, alla sua comunità di Paliano, a tutti coloro che l’hanno amato e apprezzato". 

"Episodi di violenza e sopraffazione sono purtroppo all'ordine del giorno in tutto il mondo. Noi come ragazzi, come generazione del futuro e del presente, bisogna essere tra i primi a  trasmettere la voce del rispetto e dell'uguaglianza tra le persone. Lo striscione è un modo per sensibilizzare sempre le persone a rifuggire dal mito della violenza e della sopraffazione. Willy era una persona, è morto come ragazzo, non come immigrato. Basta giustificare le morti violente in nome del razzismo. Non ci deve essere spazio in questo mondo per la violenza. In noi alberga solo nel cuore il desiderio di un mondo migliore".

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Pubblicato il 12 settembre 2020

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