Il modello di accoglienza diffusa toscano ha funzionato, anche stavolta. Un sistema rodato, utilizzato la prima volta tra il 2011 e il 2012, quando la Toscana aprì le braccia, in due fasi, a mille e ottocento profughi e migranti: i primi cinquecento arrivati dalla Tunisia dopo la prima "Primavera araba", altri mille e trecento - africani di tutto il continente - in fuga dalla Libia. Un sistema riproposto tra il 2014 e 2015, quando la Toscana ha dato ospitalità a quasi seimilacinquecento richiedenti asilo
Sull'homepage del sito della Prefettura senese è stata pubblicata oggi, giovedì 17 dicembre, la procedura di gara per l'affidamento del servizio di accoglienza di cittadini extracomunitari richiedenti protezione internazionale. Tra questi, anche quelli già ospiti nei centri della provincia. E' possibile fare domanda, seguendo le indicazioni, fino al 31 dicembre 2016. Possono partecipare alla selezione le associazioni di volontariato e anche le strutture alberghiere e ricettive, purché si presentino congiuntamente a enti del privato sociale o del volontariato per la gestione dei servizi di carattere giuridico, sanitario e sociale richiesti
Per dare un aiuto concreto, ma anche per sfatare qualche falso mito e informare i cittadini, l'Anpi di Casole d'Elsa promuove "Nuove Resistenze: qui nessuno è straniero", iniziativa umanitaria per i centri di accoglienza della Val d'Elsa, il cui ricavato sarà interamente devoluto alle strutture di Colle di Val d'Elsa, San Gimignano, Poggibonsi, Lucignano (Montespertoli). L'appuntamento è per domenica 8 novembre 2015, a partire dalle ore 18.00, presso il Circolo Ricreativo di Cavallano (Casole d'Elsa, Siena)
«Poggibonsi – dice l’assessore alle Politiche Sociali Filomena Convertito – ha aderito ai diversi progetti governativi che dal 2011 si sono succeduti per garantire ospitalità in emergenza, oltre a partecipare insieme ad altri Comuni della Valdelsa al progetto Sprar. Il tutto sempre secondo il consolidato e apprezzato modello toscano di accoglienza diffusa a piccoli gruppi nel territorio»
Francesco Dei: «L'amministrazione, in collaborazione con le associazioni, è da sempre impegnata per favorire, con gli strumenti che a ha disposizione, l'accoglienza dei profughi e l'inserimento attivo nel tessuto sociale certaldese. Questo progetto è una opportunità per i richiedenti asilo che scelgono di aderirvi, per svolgere lavori di pubblica utilità e per rendersi utili alla comunità che li ospita».
«Siamo grati e orgogliosi - fanno sapere dalla Migrantes dell'Arciodiocesi di Siena -, che la US Poggibonsi abbia scelto la nostra squadra per questa partita di allenamento perché la Migranti San Francesco è formata da ragazzi che sono giunti in Italia attraverso esperienze molto dolorose e ora hanno solo bisogno di normalità. Sono giovani e giovanissimi, del Gambia, Ghana, Senegal, Nigeria e di altri Paesi africani, che hanno le stesse speranze dei nostri ragazzi italiani».