C'erano i poggiobonizzesi alla battaglia di Montaperti?
Poggiobonizio si trovava allora sotto controllo fiorentino. I fiorentini l'avevano presa con l'inganno nel 1257 e parzialmente distrutta
Difficile rispondere, visto che, come osserva il prof. Balestracci (“La battaglia di Montaperti” Laterza 2017), non ci sono fonti coeve che ci raccontino lo svolgimento della battaglia, mentre ci sono molte testimonianze sui fatti antecedenti e sulle dirette conseguenze.
Poggiobonizio si trovava allora sotto controllo fiorentino. I fiorentini l’avevano presa con l’inganno nel 1257 e parzialmente distrutta; non avevano infierito più di tanto solo per timore dell’intervento di Manfredi e della città di Pisa, quindi vi avevano insediato un podestà di loro fiducia, Sinibaldo Tornaquinci. I poggiobonizzesi ottennero, in conseguenza delle distruzioni, la dispensa dal fornire soldati all’esercito fiorentino, essendo impegnati a ricostruire gli edifici abbattuti.
Nell’aprile 1260 però il podestà Jacopo Rangoni mandò una lettera a quello di Poggiobonizio pregandolo di mettere a disposizione dell’esercito fiorentino che muoveva contro Siena per una prima spedizione, vettovaglie, farina e quanto altro potesse servire alla bisogna. Cosa che i poggiobonizzesi fecero. Anche se, come affermano vari storici, contemporaneamente trattavano segretamente con i senesi per l’invio di un manipolo di soldati destinato ad ingrossare le fila dello schieramento ghibellino. La battaglia decisiva si svolse quindi il 4 settembre 1260. Qualcuno afferma che i bonizzesi furono tra coloro che si distinsero nella battaglia che “fece l’Arbia colorata in rosso”. Ma la certezza storica non la possiamo, per il momento, avere.
Franco Burresi
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Pubblicato il 19 settembre 2021