Il proposto di Poggibonsi espulso dalla Toscana, anno 1774
Era davvero un depravato che abusava di alcune giovani ragazze o semplicemente un religioso infatuato dalla volontà di trasformare le stesse in sante avviandole alla vita ascetica e contemplativa?
Era davvero un depravato che abusava di alcune giovani ragazze o semplicemente un religioso infatuato dalla volontà di trasformare le stesse in sante avviandole alla vita ascetica e contemplativa? Non lo sapremo mai, probabilmente. Certo è che il granduca Pietro Leopoldo, informato del caso, non transige ed espelle clamorosamente il proposto di Poggibonsi Jacopo Alessi dalla Toscana.
L’Alessi più volte era stato richiamato dal proprio superiore, il vescovo di Colle Ranieri Mancini, ma altrettante volte aveva disobbedito ai richiami. Aveva plagiato a tal punto tre giovanette, due poggibonsesi, tali Benedetta Bruschi e Caterina Mariani, ed una di Castelfiorentino, ma cameriera a Poggibonsi presso i Muzzi, tale Verdiana Sardi, che le poverette quasi non osavano più uscire di casa e quando raramente lo facevano e incontravano il proposto per strada, si genuflettevano e gli baciavano la mano in segno di estrema devozione.
Il proposto aveva indotto le stesse a vestire di turchino, ad indossare una cuffia nera e portare legacci alle scarpe. Ogni mattina le confessava, attardandosi anche più di un’ora nel confessionale, poi le comunicava, quindi le riceveva separatamente nel suo appartamento. Quest’ultimo particolare soprattutto aveva insospettito alcune madri poggibonsesi, che avevano vietato alle proprie figlie di andare al catechismo dal proposto, a meno che questi nel lo facesse ”in chiesa, pubblicamente, poiché allora ci sarebbero stati anche gli uomini ad ascoltarlo”.
Il proposto aveva anche l’abitudine di andare, la sera, a trovare tali ragazze a casa loro e ciò suscitava i pettegolezzi e le risate ironiche della gente, a volte anche qualche sassaiola, al buio, o qualche legnata, da parte dei ragazzi poggibonsesi.
Ma la goccia che fece traboccare il vaso e perdere la pazienza sia al vescovo che al granduca fu il tentativo di partire con le tre ragazze e la madre di una di loro per un ipotetico e avventuroso viaggio in Terrasanta, finito poi miseramente in quel di Nepi, nel Lazio. Scoperto, l’Alessi provò a mandare una lettera di scuse al vescovo, ma ormai era partito, implacabile, l’ordine del granduca, che decretava la sua espulsione dalla Toscana “senza speranza di ritornare e di nulla ritirare dalle rendite della Propositura”.
"Maggiori particolari in cronaca, insieme a tantissime altre vicende, nel libro che presenterò il prossimo 17 dicembre presso la sala Set del Politeama di Poggibonsi e di cui allego in anteprima la copertina".
Franco Burresi
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Pubblicato il 18 settembre 2022