Poggibonsi e la chiesa di San Michele a Padule

La Chiesa di San Michele a Padule si trovava nelle vicinanze dell'attuale inceneritore, nella zona dei Foci

 FRANCO BURRESI
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La Chiesa di S.Michele a Padule si trovava nelle vicinanze dell’attuale inceneritore, nella zona dei Foci. Era punto di riferimento di uno dei vari “comunelli” in cui era ripartito il territorio poggibonsese nel sec. XVIII. La foto che la ritrae si riferisce ai primi anni ’70, quando la chiesa, già abbandonata, presentava i primi segni di rovina, ma era ancora recuperabile. Oggi purtroppo, è ridotta a un cumulo di macerie. Al suo interno si trovava una volta un bellissimo trittico del sec. XV, opera di Ventura di Moro (pseudo Ambrogio di Baldese), che rappresenta al centro una Madonna col bambino e ai lati S.Clemente e S.Bartolomeo. L’opera è conservata oggi nel Museo diocesano di Colle di Val d’Elsa.

Maria Grazia Ravenni nel suo libro “Poggibonsi nel basso Medio Evo” scrive che la chiesetta pare sia esistita già nell’anno 802, in quanto citata in un atto di enfiteusi fatto dal vescovo di Volterra per detta chiesa. Nel 1209, continua, fu pronunziato nella chiesa di Padule il Lodo “che definiva la vertenza tra San Gimignano e Poggibonizzo per i confini tra Casaglia e il torrente Foci”. Al popolo di S.Michele a Padule, scrive la Ravenni, era aggregata la villa di Montemorli, mentre la strada per S,Gimignano passava anticamente davanti alla chiesa, non nel fondovalle come oggi, deviando in loc. Fonte Mangiante su per le colline verso Bibbiano.



Franco Burresi

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Pubblicato il 28 ottobre 2021

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