Poggibonsi ed un imprenditore sui generis
E' l'aprile del 1909, quando a Poggibonsi due operai vengono licenziati dal sig. Rinaldo Weiss, titolare di una conceria
E’ l’aprile del 1909, quando a Poggibonsi due operai vengono licenziati dal sig. Rinaldo Weiss, titolare di una conceria.
Il giornale “La Martinella” esce con un articolo in cui si parla di sfruttamento, di regolamenti carcerari, di cattiva igiene in fabbrica. Ne nasce una polemica tra lo stesso giornale e l’imprenditore, che risponde con una lettera datata 30 aprile 1909, nella quale spiega le sue ragioni.
I due operai sono stati licenziati perché protagonisti di una rissa in fabbrica durante l’orario di lavoro. Nella lettera il Weiss invita il giornale ad informarsi meglio, perché, afferma, la sua fabbrica è all’avanguardia sia per le tecniche di lavorazione che per l’igiene dei locali e il trattamento degli operai. Il Weiss ammette che ogni tanto vengono applicate delle multe agli operai in caso di mancanza ai doveri, ma tali multe, insieme ad una somma che lui stesso mette di tasca sua, vanno a finire in una cassa di mutuo soccorso da lui istituita e che serve a dare sostegno agli operai in caso di malattia, i quali così possono contare su lire 1,50 al giorno per almeno un mese. Il Weiss fa presente anche la sua costante presenza a fianco degli operai e il buon rapporto stabilito con gli stessi e racconta di come, dopo aver girato un po’ il mondo a studiare i vari accorgimenti tecnici, una volta giunto a Poggibonsi, aveva risollevato un’attività che rischiava di naufragare, triplicando la paga degli operai.
La conceria Weiss era in effetti una delle più importanti industrie del primo novecento a Poggibonsi, dando lavoro a 40 operai.
Rinaldo Weiss, ci informa un articolista della Nazione, utilizzava per la sua lavorazione l’energia elettrica. Appassionato di motociclismo, aveva inventato al posto delle gomme ad aria compressa, un sistema di copertura con una pelle speciale, che garantiva, secondo lui, maggior durata e per la quale aveva ottenuto anche un regolare brevetto ministeriale.
La passione per la motocicletta fu però la causa della sua fine. Il Weiss morì proprio in motocicletta in un incidente stradale mentre si recava a Pontedera per motivi di lavoro. La fabbrica fu costretta a chiudere, ma l’attività conciaria continuò poi a Poggibonsi con la conceria Mortara e Wolf, ma soprattutto con la conceria Bisciarri, che durante il primo conflitto mondiale riuscì ad ottenere l’esonero dal servizio militare per le maestranze e che continuò poi la sua attività per quasi tutto il sec. XX.
Franco Burresi
(V. Burresi-Minghi "Poggibonsi dal primo novecento al fascismo")
Immagine: la copertina di uno Statuto per la Società di Mutua Assistenza degli operai conciapelli della fine del sec. XIX.
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Pubblicato il 9 giugno 2021