Poggibonsi, l'acqua e il vino e la ferrovia di Colle

''Son celebri l'acqua di Colle e il vino di Poggibonsi - dice - si stringan la mano, ma non si mescolino mai''

 FRANCO BURRESI
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29 marzo 1885: è il grande giorno dell’inaugurazione della ferrovia che dovrebbe togliere la città di Colle dall’isolamento e dare un contributo al rilancio dell’industria e del commercio colligiano e non solo.

Il ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio arriva di buon’ora da Roma alla stazione di Siena, dove viene ricevuto dalle autorità cittadine che gli offrono una refezione nei locali della stazione stessa. Poi partenza per Poggibonsi, dove lo attendono i sindaci Lepri di Colle e Degli Albizi di Poggibonsi, oltre a tutta una serie di altre autorità civili, militari e religiose, con la presenza di varie associazioni, con tanto di bandiere e fanfara. Altra ricca refezione per ministro e notabili presenti, arciprete compreso, in sostituzione del vescovo di Colle.

Parte quindi per Colle, alle 9.30, un treno staffetta, con a bordo la banda, poi, alle 10, il primo treno ufficiale con tutte le autorità a bordo, imbandierato e recante gli stemmi dei comuni di Colle e Poggibonsi.

Mezz’ora di tempo per coprire i circa 8 chilometri di rotaia e quindi l’arrivo a Colle, tra la folla festante, come scrive il Libero Cittadino, mentre la banda del 19° fanteria intona la marcia reale. “Pochi gli applausi, quasi del tutto assente il popolo colligiano”, come al contrario racconta I.Guerranti.

La stazione è imbandierata a festa e reca lo stemma dei Savoia un po’ ovunque. Il sindaco di Colle ringrazia brevemente il ministro, questi ricambia, dopodiché le autorità salgono su due carrozze ferme in attesa sulla piazza Arnolfo e, scortate da carabinieri a cavallo, vanno a visitare le varie industrie colligiane, a cominciare dalla ferriera Masson, dalla vetreria Schmidt e poi tutte le altre, tra due ali di folla che applaude, secondo il Libero Cittadino, tra “una discreta folla curiosa e fredda”, come annota il Guerranti.

Finita la visita, lo stomaco del ministro, dell’arciprete e di tutti i circa 100 notabili invitati viene messo di nuovo a dura prova da un lauto banchetto allestito nella stazione di Colle a cura della Doney di Firenze. La sala è addobbata a festa e “allietata” dalle musiche militari della fanfara. Il sindaco di Colle, dopo un discorso che trasuda retorica ad ogni virgola, brinda, con il massimo dell’enfasi, al re e alla regina. Inizia poi la serie dei discorsi di circostanza. Parla il Prefetto, il sindaco di Siena Banchi, il cav. Pieraccini per Poggibonsi, il Falconcini per Volterra, il Da Montauto per Firenze ecc. ecc.

Tra tutti si distingue l’on. Barazzuoli, che tiene un lungo discorso, al termine del quale se ne esce con un’affermazione simpatica e, però, di ambigua interpretazione, viste le antiche rivalità tra le due cittadine: “SONO CELEBRI L’ACQUA DI COLLE E IL VINO DI POGGIBONSI. – dice - SI STRINGAN LA MANO, MA NON SI MESCOLINO MAI”.

Tutti poi a zonzo per la città, dove la banda militare gira, suonando, per la strada, intonando le proprie marcette.

La festa vera e propria, commenta il Guerranti, si ha però il 1° aprile successivo, quando il treno viene aperto al pubblico e si ha davvero una notevole folla, curiosa di fare il tragitto lungo il corso dell’Elsa, attraverso un paesaggio che ancora oggi che le rotaie sono state sostituite da una pista ciclabile ha mantenuto intatto tutto il suo fascino.

L’opera ha richiesto la costruzione di 5 ponti in muratura, 3 case cantoniere, 9 caselli di guardia, 12 passaggi a livello. Il percorso è tortuoso, con curve strette, che non permettono forte velocità e l’uso delle locomotive più grandi. Il dislivello di alcuni tratti ha creato non pochi problemi in fase di collaudo, con le locomotive che non riuscivano a salire. Ma alla fine l’opera è andata in porto. In 1 ora e mezza circa da Colle si raggiunge Siena in treno e i vagoni merci partono carichi dalle industrie colligiane, anche se la gestione della ferrovia creerà in seguito non pochi problemi e la vita della stessa avrà una sorte assai travagliata, fino al suo smantellamento del secolo scorso, come ci racconta l’ottimo libro di Luca Guerranti e Giuseppe Mantelli.

(V. L.Guerranti-G.Mantelli “Un treno per Colle” 2010)

Franco Burresi

Immagini: la prima locomotiva impiegata sulla tratta Poggibonsi-Colle; il disegno schematico della stessa, dal libro sulle locomotive a vapore  di G.Cornolo; un orario ferroviario; l’arrivo a Colle del treno inaugurale il 29 marzo 1885.

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Pubblicato il 24 marzo 2021

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