Una vita su due ruote, intervista ad Alberto Bettiol

«Ho iniziato ciclismo perché volevo fare uno sport diverso dal calcio. Tutti i miei amici correvano dietro ad una palla, ma io li superavo in bicicletta!», ci dice Alberto. «Sono un ragazzo semplice»

 ALBERTO BETTIOL
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Per la rubrica “Personaggi” abbiamo intervistato Alberto Bettiol, 23 anni di Castelfiorentino ma nato a Poggibonsi. Nella vita Alberto è famoso per le sue imprese sulla bicicletta, sport che ha iniziato da piccolo e che adesso è diventato la sua professione.

Ciao Alberto, quando hai iniziato a praticare questo sport?
«Ho iniziato ciclismo perché volevo fare uno sport diverso dal calcio. Tutti i miei amici correvano dietro ad una palla, ma io li superavo in bicicletta!». 

Quando la tua passione è diventato il tuo lavoro?
«Tre anni fa, dopo solo due anni di dilettantismo».

Quante ore al giorno passi in sella alla tua bici?
«Molte! Nei giorni di lavoro circa 6 ore. Nei giorni liberi circa 1 ora e mezzo». 

Quali obiettivi hai raggiunto nella tua carriera?
«Quest’anno ho gareggiato nel Giro D’Italia ma sfortunatamente non ho mai vinto nella categoria dei professionisti, anche se ci sono andato molto vicino diverse volte».

Cosa ti aspetti dal futuro?
«Migliorarmi rispetto al 2016 e vincere!».

Chi è Alberto quando scende dalla sella della bici?
«Sono un ragazzo semplice e come tutti ho altre passioni. Sono fidanzato con Giulia da 4 anni, mi piace cucinare e uscire con gli amici. Anche se la mia più grande passione è il volo: se non fossi diventato un ciclista professionista, mi sarei iscritto all'accademia aeronautica. Comunque spero un giorno di avere la possibilità di coltivare questa mia passione!».

Veronica Di Leonardo

Pubblicato il 12 dicembre 2016

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