Il presidente della Federazione Vitivinicola, Colpizzi: "Aziende senza liquidità e per i prestiti con il vino in garanzia mancano i regolamenti ministeriali attuativi"
Cittadini, aziende, commercianti, turisti: ecco tutte le misure di sostegno
Sono oltre 41mila per circa 107mila lavoratori le domande di cassa integrazione in deroga per arginare la crisi provocata dall'emergenza epidemiologica da Covid-19 pervenute a ieri, Giovedì 18 Giugno, alla Direzione Lavoro della Regione Toscana da parte di aziende od imprese aventi unità produttive sul territorio toscano
Sono 37.522 le domande di Cassa integrazione in deroga inviate alla Regione dalle imprese toscane in difficoltà per l'emergenza epidemiologica. I lavoratori coinvolti sono in tutto 96.325
Azzeramento imposta di soggiorno e concessione gratuita del suolo pubblico alle attività di ristorazione
L'intervento social del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
Il Sindaco aveva chiesto un aiuto da parte delle aziende del territorio per gestire questa fase di emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus
Come già evidenziato in passato, il funzionamento del metodo di lavoro BNI è molto semplice: c’è chi può avere bisogno di un’impresa edile o magari di un idraulico. Di una ditta di infissi o di un elettricista. Di un commercialista o di un avvocato. Da questa esigenza scaturisce la segnalazione di un imprenditore all’altro, nell'ambito di una riunione che avviene una volta alla settimana nella sede prescelta (nel caso di Castelfiorentino, ogni giovedì mattina all’Ostello)
Una panoramica dei rischi e degli strumenti per affrontarli, con particolare attenzione alle minacce che in cui s’imbatte un’azienda giornalmente. Alessandro Fusi, uno dei relatori dell’incontro spiega: «Riuscire a comprendere quali sono minacce, e quali invece potrebbero essere vere opportunità di business diventa sempre più complesso»
«Ricordiamo gli slogan del Sindaco in campagna elettorale - prosegue la nota stampa - 'Non una Impresa di meno, non un lavoratore di meno' oppure 'Attrarre nuova Impresa'. Le aziende invece lasciano Poggibonsi per i comuni limitrofi e contestano il Sindaco. Proprio le imprese certificano il fallimento di questa Giunta, denunciando la mancanza di una visione futura della città, di un nuovo strumento urbanistico che le penalizza e non riesce a fermare l’emorragia di aziende verso i comuni limitrofi»