Ieri l'altro mattina la vittima si è presentata nella Caserma di Via Tripoli esponendo i fatti e i Carabinieri si sono messi subito alla ricerca dell’aggressore. Dalle telecamere sono riusciti a identificare il soggetto e si sono appostati nelle vie del centro per capire quale fosse l’abitazione. «Mi preme particolarmente portare la solidarietà dell'amministrazione comunale e la mia vicinanza personale alla ragazza che è stata vittima del grave episodio – commenta Brenda Barnini -. Come sindaco e come cittadina di Empoli provo profondo rammarico per quello che è accaduto»
All'inizio erano "solo" 20 euro a settimana. Ma poi, col passare del tempo, le richieste sono diventate sempre più impegnative da soddisfare, fino ad arrivare alla cifra di 500 euro. Vittima delle ingenti pretese uno studente, minorenne, di un istituto superiore di Empoli, che in cinque mesi è stato costretto a versare 1300 euro ai suoi 'aguzzini', cinque compagni di scuola, anche loro minori, che frequentano il suo stesso istituto e che ora risultano indagati
Solo la disperazione e il fatto che oramai la somma estorta si aggirava intorno alle 7mila euro e il conto in banca era stato prosciugato, ha spinto le due donne colligiane ad andare a chiedere aiuto ai Carabinieri. Le autorità, una volta chiariti i contorni di questa triste storia, hanno atteso l'ennesima ingiustificata richiesta di denaro e organizzato un servizio mirato ad assistere all'ulteriore consegna di soldi. Hanno fatto scattare le manette ai polsi dell'estortore
I Carabinieri hanno arrestato in flagranza per il reato di estorsione D.M., classe 1998, siciliano di nascita ma da anni residente nel senese, da poco maggiorenne ma con ambizioni da grande criminale. Il giovane, gravato da piccoli precedenti per droga, da tempo aveva avviato quella che viene definita dai Carabinieri "una fiorente attività di spaccio", che vedeva coinvolti numerosi studenti della provincia
I volontari presenti, in un primo momento, hanno pensato di non aver ben capito la richiesta dell’uomo, ma questi per ottenere ciò che voleva, non ha esitato a minacciare ed insultare i vari volontari, non lasciando dubbi sull'interpretazione delle sue richieste.
Al secco diniego dei volontari di acconsentire a qualsiasi richiesta così formulata dall’uomo, R.R. non ha esitato a rincarare la dose con minacce forti contro il personale e contro la sede della Caritas, passando quindi a oltraggiare il luogo ove si trovava
Particolare impulso è stato dato alle attività di controllo del territorio anche con l’attuazione, sia nel Capoluogo che in altri Comuni della provincia, come San Gimignano Castellina in Chianti, Monteroni D’arbia, Asciano, Castelnuovo Berardenga Sinalunga, Montepulciano e Montalcino, di servizi straordinari, con l’impiego del Reparto Prevenzione Crimine Toscana, rivolti quindi anche a quei Comuni che talvolta ne avevano manifestato l’esigenza in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica