«Ci sono dei fatti che non sono scritti nella sentenza e che, ovviamente, non sono finiti sotto la lente dei Giudici, ma che, come Partito Democratico, non possiamo non rimarcare e ricordare ai cittadini. Dal 2000-02, gli anni in cui furono approvati Piano Strutturale, Regolamento Urbanistico e Piano Integrato di Interventi, al 2011, c'è stato un momento, nello specifico nel 2007, in cui il Comune, amministrato dal sindaco Valentina Feti, a cui va il nostro ringraziamento, decise di rimettere in discussione proprio quegli strumenti urbanistici, avviando un processo di revisione degli stessi»
«Siamo consapevoli di essere di fronte a un passaggio molto complesso per l’Amministrazione di Casole», ha detto Pii, che ha subito chiarito che, della cifra sopra citata, un milione è coperto dall'assicurazione. «Chiederemo – ha aggiunto - la sospensione della procedura civile e poi faremo valere le nostre ragioni. Siamo attrezzati per affrontare questa questione, dimostreremo che c’è un dolo reale intenzionale della società che ha realizzato il progetto. Consideriamo questa sentenza civile sbagliata e daremo battaglia dove la legge ci consente: in Corte d’Appello ma anche in Cassazione se necessario
E' il primo giugno del 2007, più di dieci anni fa, quando la Procura di Siena comincia a indagare sul complesso immobiliare delle Vigne, nel Comune di Casole d’Elsa. Pochi giorni dopo, il 20 giugno, il Corpo Forestale dello Stato mette i sigilli alla lottizzazione che si trova nel bosco de La Selva. Il complesso immobiliare è di circa 13mila metri quadri, formato da sei palazzine, anche di tre piani, con tanto di piscina condominiale. Il provvedimento della Procura fa riferimento a costruzioni abusive e aumento delle superfici edificabili, con una falsa rappresentazione dello stato dei luoghi e false stime delle superfici esistenti