Erano presenti, oltre al dirigente scolastico (Prof.ssa Patrizia Paperetti), l'Assessore alla Scuola e Attività Educative Francesca Giannì, Nadia Meacci e Ivana Volterrani (SPI-CGIL), Carlo Vezzosi (presidente sezione soci Unicoop Castelfiorentino), le psicologhe del Centro Lilith. «Lo SPI CGIL - sottolinea Nadia Meacci, segretaria SPI CGIL - è veramente soddisfatto dei risultati del progetto "Rosa Blu", tant'è che ci siamo impegnati a finanziarlo anche per il prossimo anno scolastico, confidando di aumentare il numero delle classi»
Ciascuna vittima potrà ottenere fino ad un massimo di 13.100 euro, 8mila dei quali finalizzati a permettere di vivere o in un appartamento autonomo o in coabitazione e i restanti 5.100 destinati a finanziare in parte percorsi di accompagnamento al lavoro basati su azioni di orientamento, o di formazione di gruppo, o su tirocini non curriculari, o sulla formazione a distanza, o su percorsi formativi o corsi per adulti. Per questo potranno ricevere fino a 500 euro
Un'occasione per ricordare anche una delle sue passioni, quella per la lettura: lo ha ricordato Laura Galgani (responsabile della biblioteca) sottolineando che Varisa Volterrani prendeva in prestito fino a 50 libri l'anno; e lo ha ricordato Giovanni Parlavecchia (per molti anni responsabile della 'Vallesiana') evidenziando l'impegno di Varisa nell'ambito del progetto 'Pubblico e Biblioteca'
L'uomo è stato quindi accompagnato in Commissariato per consentire i successivi approfondimenti investigativi sul suo conto. Dai riscontri, la Polizia ha verificato che più volte in passato si era reso responsabile di minacce, anche di morte, offese e molestie nei confronti della ex moglie, commesse anche di fronte ai figli minorenni, coinvolgendo i bambini anche nelle sue provocazioni e nei tentativi di farle rimettere le querele
Nel dicembre 2017 la donna scappa da casa dopo che, per mesi, aveva subito aggressioni verbali con continue offese di una pesantezza inaudita, minacce (anche con un coltello), ma, soprattutto, violenze fisiche continue, in alcuni casi veramente eccessive. «In un‘occasione - riferiscono i militari - il convivente aveva provato a strangolarla con le mani, mentre in altra occasione le aveva messo un cuscino in faccia per soffocarla»
Interverranno Eretica, blogger di Abbatto i muri e giornalista de Il Fatto Quotidiano che da anni studia il fenomeno e raccoglie sul sito abbattoimuri.wordpress.com le testimonianze delle vittime, e l'Avvocata Monica Fara, collaboratrice del Centro AntiViolenza per capire come sia possibile difendersi e, soprattutto, prevenire e contrastare queste nuove forme di violenza. Moderano e conducono Barbara Bertocci e Elena Pullara, Associazione Donne Insieme Valdelsa
Il fenomeno della violenza sulle donne presenta purtroppo dati allarmanti: oltre ai casi più gravi di femminicidio (149 donne uccise nel 2016), diffuse sono le molestie o i ricatti sul luogo di lavoro, per non parlare dello stalking. E’ dunque necessario adottare tutte le contromisure necessarie per promuovere un cambiamento culturale e di mentalità, e contestualmente rafforzare la prevenzione a tutti i livelli
Siamo nel 2018 e il femminismo non si avvale più degli slogan gridati per le strade delle grandi città ma permea la società esplicando la politica della relazione e combattendo ogni giorno le differenze di genere. Ha assunto negli anni una espressione più pacata che trova accoglienza soprattutto in ambienti culturali dove si approfondiscono temi comuni, ci si informa e ci si confronta.
Non era la prima volta. Nel corso dell’estate i Carabinieri della locale Stazione avevano ricevuto un certificato medico dall'ospedale di Poggibonsi. Lì infatti era stata ricoverata una donna di 33 anni, che era stata sottoposta anche ad intervento chirurgico con conseguente asportazione della milza, a seguito di un pugno ricevuto al fianco. La donna, sentita immediatamente dai militari, aveva riferito di essere stata colpita dal marito durante una discussione sfociata in ambito domestico
L'autrice affronta il drammatico tema del femminicidio attraverso gli occhi di tre donne, lanciando il messaggio di non vergognarsi a chiedere aiuto, se si vivono situazioni di violenza fisica e/o psicologica