«La 'Panchina Rossa' è frutto di un percorso di sensibilizzazione e di informazione. Rappresenta un luogo, un momento di confronto e di riflessione sulla violenza contro le donne e sui cambiamenti culturali necessari per sconfiggerla - ha commentato Simonetta Sancasciani, direttore del presidio ospedaliero di Campostaggia dell’Azienda USL Toscana Sud Est -. La sua presenza ha lo scopo di indurre i cittadini a non dimenticare e a mantenere alta l’allerta»
«Quando ci si trova di fronte ad una malattia come il tumore è il momento di dedicarsi con tutta la passione possibile a quei sogni rimasti troppo tempo nascosti nel cassetto per mancanza di tempo, rimandando a domani»
«Questa iniziativa - fa notare Angelina Gerardi, coordinatrice del Centro Pari Opportunità Valdelsa - è un momento di confronto sull'operatività delle reti territoriali di prevenzione e protezione. Da anni la Valdelsa è impegnata nella costruzione di un sistema di risposte integrate, che hanno trovato nel Protocollo la sintesi. L'obiettivo è crescere ancora. Oggi la sfida è ancora il pregiudizio»
Queste le associazioni che hanno collaborato alla realizzazione del programma, promosso dallo SPI CGIL e dal Coordinamento Donne SPI CGIL di Castelfiorentino: Auser Filo d'Argento, Avis, Sezione soci Coop Gruppo fotografico Giglio Rosso, Circolo del Cinema 'Angelo Azzurro', gruppo amatoriale 'Knit Café', Prociv Arci, ANPI, Fili in Allegria
Protagoniste le voci di Francesca Caponi, Beatrice Cresti, Keren Or Davidovitch ed Elisa Bartalini, accompagnate al pianoforte del maestro Ivan Morelli
«Accogliamo con enorme piacere - sottolinea l'Assessore Bruchi - l'iniziativa portata avanti dalla Polisportiva, in quanto riteniamo educativo e utile dare conoscenze di autodifesa ai nostri concittadini. L'incontro serve anche a capire quali possono essere le situazioni di pericolo, fatto con persone preparate ed esperte. Voglio ringraziare personalmente la Polisportiva tutta e Marco Pistolesi in particolare, per questa opportunità e per l'impegno profuso da anni a Castelfiorentino nello sport e nel sociale»
L’interruzione della relazione non era stata accettata da lui che già da qualche tempo aveva iniziato a molestare la vittima. In un’occasione, di notte, si era appostato sotto l’abitazione della madre della ragazza, dove la stessa nel frattempo era andata a vivere, e per ore l’aveva minacciata intimandole di non uscire di casa. Qualche giorno dopo aveva anche sfondato il portoncino d’ingresso dell’abitazione, aggredendo verbalmente la madre della ragazza e venendo allontanato dai militari
«Si tratta - sottolinea Saccardi - di una prestazione non prevista dai Lea (Livelli essenziali di assistenza), ma che la Toscana riconosce perché la parrucca incide in maniera rilevante sugli aspetti relazionali e interpersonali ed è molto importante nelle delicate fasi di recupero della qualità della vita. Per questo da 13 anni la Regione si impegna a garantire questo contributo, con una scelta che ha un forte valore etico»
Immediate ricerche hanno permesso di rintracciare in una via del centro T.A., cittadino tunisino di 25 anni, che è stato immediatamente fermato e trovato in possesso del telefono cellulare appena rubato alla ragazza. Per l’uomo sono scattate le manette, poiché responsabile di rapina e ingresso irregolare sul territorio nazionale
Alle ore 9.00 circa di questa mattina a Poggibonsi, un uomo afgano di 60 anni ha aggredito la moglie, più giovane di lui di 18 anni, mentre era ancora a letto. Secondo quanto ci è stato riferito dalla Polizia, le ha legato le mani e i piedi con delle fascette, brandendo un coltello da cucina con cui l’ha minacciata di morte per farsi svelare il nome del presunto amante. Vista la resistenza della donna, ha infierito su di lei con l’arma fino a provocarle gravi ferite agli arti superiori