«L’emozione è troppo forte, e spero di poterla condividere con tutte le persone che mi conoscono. Si tratta di uno spettacolo speciale, ma non solo perché racconta una vita vissuta e vera che è la mia, ma perché fa pensare e riflettere che la verità non è sempre quella che ci viene raccontata: gli errori giudiziari ci sono e lo spettacolo sensibilizza su questo. La Fondazione Giuseppe Gulotta onlus, alla quale ho dato vita insieme agli avvocati Pardo Cellini e Baldassare Lauria che hanno seguito il mio caso, nasce proprio per dare voce a chi non ce l’ha»
Giuseppe è stato implicato suo malgrado in una vicenda assai grave che ha coinvolto diverse forze. Ha scontato, da innocente, 22 anni di reclusione nella Casa Circondariale di Ranza a San Gimignano, dal 1990 al 2012. La triste vicenda è nata nei primi giorni del gennaio 1976, nel momento in cui viene arrestato con l'accusa di aver ucciso due giovani carabinieri
Una storia iniziata nel 1976 e che lo stesso Giuseppe (affiancato dal suo avvocato, Pardo Cellini) ripercorre: «In quell'anno vengono uccisi due carabinieri nella caserma di Alcamo Marina, in Sicilia. Una persona fa, fra gli altri, anche il mio nome. Vengo costretto, sotto tortura, a firmare una confessione: avevo 18 anni e 6 mesi. Appena posso parlare con un Magistrato dico subito che quello che avevo scritto mi era stato estorto, ma nessuno mi crede»