I Carabinieri di Poggibonsi, durante una serie di controlli preventivi effettuati ieri sera nei luoghi cittadini maggiormente frequentati da cittadini extracomunitari, hanno rintracciato e arrestato un uomo di origine rumena. Nei confronti di A.F., queste le iniziali, 47 anni, operaio, pregiudicato, c'era infatti un mandato di arresto europeo emesso dall'autorità giudiziaria rumena per reati legati all'abuso si sostanze stupefacenti
L'uomo, con precedenti denunce a carico, è stato tratto in arresto dai militari dell'Arma a seguito di un ordine di esecuzione di pena di quattro mesi di reclusione emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Firenze, relativamente ad un furto commesso a Sinalunga il 13 febbraio 2015
«La donna - dicono i Carabinieri - ha raccontato che il marocchino, nella mattinata, l’aveva chiamata e minacciata telefonicamente, e la sera aveva forzato la porta d’ingresso e si era quindi introdotto nell’abitazione, minacciandola poiché non voleva che avesse una relazione con un altro uomo. Già nei giorni scorsi c’era stato un intervento analogo. Lo stalker si era infatti già introdotto nell’appartamento e aveva minacciato la donna, per lo stesso motivo, con un coltello da cucina prima di allontanarsi per il nostro arrivo»
I tre, già noti alle forze dell’ordine per precedenti specifici, avevano svaligiato in orario notturno tre saloni di bellezza sottraendo, in tutti i colpi, pochi spiccioli ma provocando ingenti danni agli arredi e alle porte d’ingresso, tutte sfondate a calci. I Carabinieri hanno quindi cercato di ricostruire le azioni partendo dai filmati di videosorveglianza di uno dei negozi e acquisendo poi informazioni dai testimoni degli altri episodi
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Siena 'Santo Spirito', in attesa dell’assegnazione di un braccialetto elettronico per il proseguo della predetta misura in regime di arresti domiciliari. La donna è ora ospite di un centro antiviolenza ed è seguita dai servizi sociali. Autorità giudiziaria e consolato marocchino informati dalla stazione Carabinieri di Colle di Val d’Elsa
L'uomo, di origine marocchina, già arrestato dai militari di Certaldo nell'anno 2011 per aver commesso i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali a danno della moglie, era stato successivamente sottoposto alla misura dell’allontanamento dalla casa familiare. Nei suoi confronti è stata emessa una sentenza di condanna per i medesimi reati e, dopo le formalità di rito, è stato tradotto alla casa circondariale di Sollicciano dove dovrà scontare la pena di sette mesi e 28 giorni di reclusione
L'attività investigativa, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Torino, la dott.ssa Lisa Bergamasco, ha consentito di qualificare come falsi i messaggi minatori attribuiti agli arrestati e di attribuire ai due coniugi novelli la responsabilità di spoofing, quello che in informatica è la manipolazione dei dati trasmessi, falsificando il proprio indirizzo IP, oppure utilizzando in maniera abusiva user name e password di altri utenti
La Corte d’Appello ha emesso un provvedimento di aggravamento di misura cautelare ordinando la custodia cautelare in carcere del giovane, per aver presentato documentazione falsificata in modo da ottenere permessi lavorativi. I carabinieri della Stazione di Castelfiorentino hanno quindi eseguito nella sera di ieri il provvedimento traducendo il soggetto presso il carcere di Sollicciano
I Finanzieri del Comando Provinciale di Firenze, nei giorni scorsi, hanno tratto in arresto un cittadino marocchino, su cui già pendeva un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, e un portoghese incensurato, con l'accusa di importazione e detenzione ai fini di spaccio di 756 kg di sostanza stupefacente di tipo hashish. L'operazione è il frutto dell’intensificazione delle attività di controllo economico del territorio nei mesi estivi su tutta la provincia. In particolare, prime informazioni raccolte sul territorio suggerivano ai finanzieri della Compagnia di Empoli di monitorare, nelle ore notturne, il passaggio di carichi sospetti
Gli operanti, dopo aver individuato l'uomo, lo hanno raggiunto presso la sua abitazione sita in Castelfiorentino, grazie a dei servizi di osservazione appositamente svolti per riscontrarne l’effettiva presenza all'interno.
A suo carico vi era un ordine di arresto per il reato di “omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali su retribuzioni di lavoratori dipendenti”, commesso a Milano dal 16 marzo al 16 settembre 2009