Sabato 11 dicembre sarà svelata la scultura posizionata in piazza Frilli e realizzata da Carlo Sassi con poesia di Federico Noferi. Evento degli Amici di Poggibonsi
La scultura, realizzata dall'artista statunitense per l'edizione di Arte all’Arte del 1997, sarà donata dall'Associazione Arte Continua
Le congratulazioni dell'amministrazione comunale
«Sono felice - dice il Sindaco -, di poter dotare il Centro Storico di Montaione di questa meravigliosa opera del maestro Franco Mauro Franchi. L'arte contemporanea come elemento di qualificazione del nostro capoluogo è una scelta intrapresa da alcuni anni da questa Amministrazione. Riteniamo che la bellezza dello spazio urbano sia un elemento decisivo per la qualità della vita di chi lo abita e di chi si trova a percorrerlo da visitatore forestiero»
«Mi pare che l’appello lanciato per essere in tanti sia stato ben raccolto. Devo ringraziare Paolo, perché ci ha dato quest’occasione straordinaria di stare insieme», ha detto il sindaco Piero Pii, che ha ripercorso in una breve rassegna la storia artistica del borgo valdelsano. Da Marco Romano ad Alessandro Casolani, da Maddalena Casulana ad altre grandi personalità della musica come Leonardo Morelli e Francesco Bianciardi
Nell'occasione Paolo presenterà anche un breve racconto, scritto sia in italiano che in inglese, che spiega, attraverso vari aneddoti, la storia di questi dieci anni
Antony Gormley, a cui è stata conferita la cittadinanza onoraria di Poggibonsi nel 2012, è l'artista del progetto “Fai spazio, pendi posto”, quello dei cosiddetti “omini di ferro”, sette sculture di ferro in pixel, modellate su altrettante persone e che si trovano in vari luoghi della città. Il progetto è stato realizzato nell'ambito della nona edizione di Arte all'Arte promossa dall'associazione Arte Continua. Successivamente l'artista ha donato le opere alla città
«Ho costruito questa scultura per delle motivazioni personali - ha detto l'artista -, dedicandola a Velio Viviani, uno dei due fabbri che erano attivi a Gracciano nel dopoguerra: l'opera rappresenta proprio il martello del vecchio artigiano riprodotto in scala 1:10. E' stato realizzato in lamiera e con il manico bronzato per restituire l'effetto visivo del legno. Una volta conclusa, ho deciso di donarla all'Amministrazione perché avevo piacere che tutti la potessero vedere»
Nell'occasione Paolo presenterà anche un breve racconto, scritto sia in italiano che in inglese, che ci ha dato la possibilità di leggere in anteprima e che spiega attraverso vari aneddoti la storia di questi dieci anni. A raccontarla, secondo l'immaginazione dell'autore, è la scultura stessa, attraverso la quale è possibile capire qualcosa in più dell'artista e del suo modo di vedere l'arte in generale, che è soprattutto un antidoto contro la solitudine e la sofferenza, un modo per esorcizzare il dolore
«Un uomo mite e arguto, segnato ma per nulla piegato dalle esperienze della vita - è così che il sindaco Brenda Barnini descrive Germano Pacelli - di una generosità concreta e votata ad un obiettivo, quello della memoria e dell'imperativo a non dimenticare. Per questo è stato accolto con immenso piacere il dono che ha fatto alla nostra città, e per questo abbiamo deciso di collocarlo in uno spazio protetto, attiguo a uno dei luoghi più densi di memoria per Empoli: piazza XXIV Luglio»