La donna era già stata individuata, fermata e denunciata dai Carabinieri di Monteriggioni nel mese di aprile per un episodio analogo. È stata riconosciuta senza ombra di dubbio da entrambi gli anziani e ora è attivamente ricercata, anche perché si teme possa compiere analoghi atti nei prossimi giorni
I Carabinieri hnno rintracciato le tre ragazze circa 40 minuti dopo, mentre erano in giro per il centro storico della città. Condotte in caserma, sono state identificate e denunciate a piede libero. Due di loro risultano essere residenti a Pisa, la terza a Venezia. Di fatto però sono senza fissa dimora e vantano nel loro curriculum numerose denunce per analoghi episodi. Avranno l’ennesimo processo. Sembrano tre ragazze qualunque, i carabinieri della Provincia le vanno monitorando per impedire loro ulteriori analoghi tentativi predatori
L'anziana vittima, stupita per l'accaduto e impaurita dalla spavalderia del giovane, che aveva paventato l’aumento del premio assicurativo se non avesse ricevuto 250 euro a compensazione del danno lamentato, ha tirato fuori dalla tasca una banconota da 100 euro, che il truffatore ha preso al volo per poi sparire.
Gli investigatori della Polstrada, venuti a conoscenza dell'episodio, sono andati a caccia di immagini registrate dalle telecamere lungo il percorso seguito dai due
Nel corso dell'attività investigativa, una richiesta di acquisto di un Iphone XS Gold da 64 GB, del valore di circa 1.000 €, con addebito rateale in fattura a un cliente TIM estraneo alla richiesta, ha consentito al personale della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Siena di intervenire al momento della presentazione dell'uomo presso il corriere per il ritiro del cellulare. L'uomo è stato arrestato in flagranza di reato
L'anziano aveva acquistato in un negozio di San Gimignano vestiti per circa 800 euro, pagando con assegni di una banca francese poi risultati rubati. Dalle indagini è emerso un possibile collegamento con gli altri fatti, realizzati con le stesse modalità. I poliziotti hanno quindi fatto visionare le foto segnaletiche ai testimoni/vittime, che hanno riconosciuto l’uomo senza ombra di dubbio. L'anziano è stato pertanto denunciato e dovrà rispondere del reato di truffa, rischiando una condanna a tre anni di reclusione
La prima informazione era stata raccolta da un mediatore culturale italiano che aveva ascoltato le rimostranze di un nigeriano, al quale era stato promesso, in cambio di danaro, un permesso di soggiorno da un italiano di 42 anni, con numerosi precedenti specifici per truffa. Questi, vantando falsamente aderenze presso l’ufficio stranieri della Questura, gli aveva promesso un permesso di soggiorno quinquennale in cambio di 1.300 euro (800 euro per un permesso biennale)
Con un semplice bonifico di soli 350 euro diretto su una carta postepay dell’inserzionista, sarebbe stato possibile ottenere l’invio dell’oggetto desiderato. Spedito il denaro, alla donna è sorto un dubbio: l’affare le era sembrato troppo conveniente e, navigando sulla rete, aveva trovato un blog nel quale ben sette persone, residenti in varie parti d’Italia, lamentavano di essere state truffate da un’inserzione analoga
Nei giorni scorsi una signora di 72 anni, vedova, residente a Poggibonsi, ha segnalato alla Polizia un fatto strano. Una donna dalla voce giovane e cortese le aveva telefonato sottoponendole un breve questionario sull'età, sulle abitudini di vita e sul numero di componenti del nucleo familiare. Dopo essersi assicurata che abitasse da sola, l'aveva richiamata più volte, concordando un appuntamento per 'portarle un regalo'
«Già ad aprile - spiega l’associazione Federconsumatori - avevamo assistito alcune persone e segnalato il raggiro tramite i mezzi di informazione, ora si sta verificando di nuovo: l’intento è quello di far sottoscrivere un vero e proprio contratto che impegna ad entrare in un circuito di acquisti per cifre dai 5mila euro in su. Al momento sembrerebbe essere particolarmente coinvolta la zona della Val d'Elsa»
«Aver spillato tanto denaro ad una persona in difficoltà anche psicologica è moralmente contestabile - fanno sapere i militari con una nota stampa -. Tutto quel denaro ricevuto esclude in maniera radicale la buona fede della donna, come buon senso ed esperienza comune confermano. Non sappiamo se il nostro intervento potrà produrre un risarcimento dei danni, perché nelle truffe è difficile recuperare il maltolto, in quanto chi le compie si premunisce di non avere dei beni intestati ai quali le vittime e i giudici si possano rivolgere»