In questo inizio marzo ci sembra di vivere un déjà vu: era marzo, ma di un anno fa, quando ci eravamo da poco chiusi ognuno nelle proprie abitazioni, fiduciosi che sarebbe (forse) andato tutto bene
Sono passati 20 giorni da quando, dalla bottega di un agriturismo a km zero delle nostre campagne, un bambino esce con in tasca un piccolo dono
La pagina bianca che ho di fronte somiglia, in parte, a questi giorni che ci troviamo davanti, in cui il cielo al mattino ci sveglia spesso con un colore etereo, nebbioso, e non sappiamo mai cosa si trova sotto quel velo impalpabile, cosa ci attenderà, quali colori arriveranno nel corso della giornata a farci compagnia
Nonostante il clima di fatica generale, le serrande dei negozi abbassate, i caffè pagati in fretta e portati via per berli senza poterli condividere, i nostri paesi, così come le grandi città, si stanno timidamente accendendo di luci e decori natalizi
Mentre il mondo è in affanno e la nostra regione è diventata zona rossa, le ultime ricerche scientifiche evidenziano come la salute mentale, oltre che quella fisica, sia appesa ad un filo
L’autunno porta con sé un sentimento di inquietudine, come se fossimo sospesi tra il ricordo di un tempo leggero che non ci appartiene più e una solidità a cui aspiriamo per il futuro ma che, di fatto, non è ancora raggiunta
Vorrei provare a chiudere un attimo gli occhi, in cerca di protezione da tutti gli stimoli esterni che arrivano da fuori, abbassare il livello di guardia, la cortina di informazioni lette o ascoltate in TV, rimandare la lista delle cose da fare
La ripartenza della scuola, per questo 2020, vede i genitori fare i conti, oltre che con zaini, diari, astucci e materiale da cartoleria, anche con documenti, burocrazie, strumenti di cui dotare i figli per contenere il rischio legato al contagio da covid-19
(che ha bisogno di essere accompagnata a fiorire)